Wednesday, October 7, 2015

Madonna Sacerdoti 1974


Ai Sacerdoti figli prediletti della Madonna
Scritti di Don Stefano Gobbi





ANNO 1974
CENACOLI DI VITA CON ME




5 gennaio 1974
1° sabato del mese e dell’anno
Il mio Cuore sarà il tuo rifugio.
«Oggi come una mamma ti voglio condurre per mano: voglio condurti sempre più profondamente nell’intimo del mio Cuore Immacolato.
Il mio Cuore deve essere per te come un rifugio, entro cui devi vivere e da cui devi contemplare tutti gli avvenimenti di questo mondo.
Se vivrai ogni momento in questo rifugio, sarai sempre riscaldato dall’amore mio e del mio Figlio Gesù.
Ogni giorno che passa questo mondo piomberà sempre più nel gelo dell’egoismo, della sensualità, dell’odio, della violenza, dell’infelicità.
Prima della grande tenebra, calerà sul mondo la notte dell’ateismo che avvolgerà ogni cosa.
Il mio Cuore Immacolato soprattutto allora sarà il tuo rifugio e il tuo chiarore.
Non temere né il gelo né l’oscurità, perché tu sarai nel cuore della Mamma, e da lì indicherai la strada ad un immenso numero di miei poveri figli smarriti.
Ma il mio Cuore è anche un rifugio che ti protegge da tutti questi avvenimenti che si succedono. Sarai sereno, non ti lascerai turbare, non avrai paura. Vedrai ogni cosa come da lontano, senza lasciarti minimamente toccare da esse.
“Ma come?” mi domandi. Vivrai nel tempo, eppure sarai come fuori del tempo. Il mio Cuore Immacolato, o figlio, è come parte di paradiso in cui voglio racchiudere i miei figli prediletti perché siano preservati dalle grandi cose che vi attendono; perché siano da Me consolati, da Me preparati, da Me comandati per il grande e vicino momento del mio trionfo.
Resta quindi sempre in questo mio rifugio».




17 gennaio 1974
Cenacoli di vita con Me.
«“Quando due o più sono uniti nel mio nome, Io sono in mezzo a loro”, così ha detto mio Figlio Gesù.
Quando due o più Sacerdoti del mio Movimento sono uniti per Me, anch’Io sono in mezzo a loro. Io stessa con loro e in loro mi manifesto, soprattutto quando questi Sacerdoti sono uniti nella preghiera.
Perciò è necessario che i Sacerdoti del mio Movimento incomincino ad incontrarsi, a radunarsi. Non è necessario che siano raduni numerosi: anche in due o tre possono bastare. Questi incontri devono formare dei veri e propri Cenacoli.
Ora che il mio Movimento Sacerdotale si sta ovunque diffondendo, questi Cenacoli devono moltiplicarsi.
Nulla necessita di organizzato: tutto sia semplice, spontaneo, silenzioso, fraterno. Dove due o più Sacerdoti del mio Movimento si incontrano per Me, lì c’è il Cenacolo.
Nel Cenacolo c’erano gli Apostoli con Maria, Madre di Gesù. In questi Cenacoli voglio riuniti i Sacerdoti del mio Movimento con Me, la mamma di Gesù e madre specialissima per loro.
Perché li voglio uniti, in cenacoli, con Me?
- Per stare con Me: perché Io stessa li possa nutrire e formare, farli crescere nella perfetta consacrazione verso di Me; perché veramente siano solo miei Sacerdoti e in loro e per loro ancora Io mi possa manifestare.
- Per pregare soprattutto con Me: quando i miei Sacerdoti pregano, uniti fra loro e con Me, quale efficacia ha la loro preghiera!
Perché allora sono Io stessa che in loro adempio al mio compito materno d’intercedere presso Dio per tutti i miei figli. Uniti fra loro e con Me nella celebrazione della Santa Messa, nella recita della Liturgia delle Ore, nel pregare col Santo Rosario: questa è la mia preghiera. Il Rosario è l’arma che Io do a questi miei figli per combattere le prossime grandi battaglie che li attendono.
- Per volersi bene e vivere nella vera fraternità in compagnia della Mamma. È necessario oggi che i miei Sacerdoti si conoscano, si aiutino, si vogliano veramente bene, siano come fratelli riuniti dalla Mamma.
C’è troppa solitudine, c’è troppo abbandono oggi per i miei Sacerdoti! Non li voglio soli: si aiutino, si amino, si sentano e siano veramente tutti fratelli.
- Per attendere i momenti decisivi che sempre più si approssimano. È vicino il tempo in cui dei miei poveri figli Sacerdoti, ingannati e sedotti da Satana, usciranno allo scoperto per mettersi contro mio Figlio, Me stessa, la Chiesa e il Vangelo.
Allora la schiera dei miei Sacerdoti, da Me preparati e guidati, dovrà uscire allo scoperto per proclamare con coraggio e davanti a tutti la Divinità di mio Figlio, la realtà di tutti i miei privilegi, la necessità della Chiesa gerarchica unita con e sotto il Papa, e tutte le verità contenute nel Vangelo.
Molti Sacerdoti, incerti e quasi sopraffatti dalla tempesta, seguiranno il vostro esempio e torneranno sulla strada della salvezza. Per ora preparatevi con Me nell’attesa.
Siano i vostri incontri veri Cenacoli di vita con Me, di preghiera, di fraternità, di attesa».




23 gennaio 1974
Il segno che darò a ciascuno.
«Non preoccuparti per tutto ciò che occorre alla diffusione del mio Movimento. Io stessa penserò a tutto.
Voglio che i miei Sacerdoti vivano sempre e solo nella fiducia più grande in Me. Devono attendersi da Me ogni cosa, anche per quanto riguarda la loro vita e i mezzi per vivere.
I miei Sacerdoti dovranno essere poveri, ad imitazione del mio Figlio Gesù: ma non mancheranno mai del necessario per vivere e vivere con decoro.
Io sono Mamma e mi prenderò cura anche di questo. Farò cose grandi, straordinarie, persino miracoli, quando sarà necessario.
Ma non siano i miei Sacerdoti né solleciti né preoccupati per ciò che può riguardare il cibo e il vestito. Come bambini lascino che sia la loro Mamma a provvedere.
Siano invece solo e sempre solleciti della salvezza di tanti miei figli che, ogni giorno più, si perdono e cadono nelle mani di Satana. Non sentono il mio grande dolore di Mamma che sempre più aumenta?
Vivano solo con Me per consolare il Cuore del mio Figlio Gesù. Gesù, in questi momenti, deve essere consolato. Siano i miei Sacerdoti i consolatori del Suo sacratissimo Cuore.
Vivano solo e sempre guardando Me, stando con Me, amando in Me, pregando per mezzo di Me. Dal modo con cui si lasceranno da Me possedere si riconosceranno Sacerdoti del mio Movimento.
Sarà questo il segno che darò a ciascuno, perché la vita di ognuno venga veramente trasformata».




Roma, 28 gennaio 1974
Festa di San Tommaso d’Aquino
Quanto sa fare la Mamma.
«Quanto sono contenta, figlio, dell’incontro avuto qui con dodici Sacerdoti del mio Movimento! È un piccolo seme che presto si farà albero e da qui, dalla mia città prediletta, protenderà i suoi rami su tutta la Chiesa, in tutto il mondo.
Non ti sei accorto come, attraverso di te, Io stessa ho parlato al cuore dei miei Sacerdoti? Hanno ricevuto una grazia straordinaria che trasformerà tutta la loro vita. Ormai saranno gli apostoli del mio Movimento.
Oh, lasciati sempre portare da Me! Allora vedrai quanto sa fare la Mamma per i suoi figli».




10 febbraio 1974
Fidati solo di Me.
«Devi essere più attento, o figlio, per restare sempre sul mio Cuore Immacolato e non lasciarti né prendere né scoraggiare dalle cose, quando soprattutto queste non dipendono dal tuo volere.
Tu hai fretta: vorresti che il mio Movimento si diffondesse più in fretta, che l’Opuscolo non trovasse tante difficoltà nell’essere ancora ristampato.
Quanto di umano c’è nel tuo desiderio! Occorre che Io maternamente ti purifichi, se vuoi che ti conduca a quella perfezione che piace al mio Cuore.
Fidati solo di Me, non dei mezzi umani; affidati solo a Me. C’è una cosa che puoi sempre fare e che è la sola che in ogni momento Io voglio da te, perché tanto mi serve per il mio Movimento: la tua preghiera, la tua sofferenza, la tua fiducia in Me.
Questo Io ti domando: lasciati invece spogliare di ogni altra preoccupazione. Questo non è uno dei tanti movimenti, ma è il mio Movimento, o figlio. Lascia dunque fare a Me.
Così dovranno fare tutti i miei Sacerdoti: Io farò capire facendo crollare ogni mezzo umano in cui riporranno la loro fiducia. Devono fidarsi solo di Me. So che questo costa molto alla natura umana. Ma Io voglio i Sacerdoti del mio Movimento solo miei.
Se non si abituano ora a cercare Me sola, ad ascoltare Me sola, ad affidarsi a Me sola, come faranno nel momento della grande tempesta a trovarmi, quando tutto sarà piombato nell’oscurità? Si abituino fin d’ora a vedermi Luce di ogni loro azione».




11 febbraio 1974
Festa della Madonna di Lourdes
Vivano la fiducia dell’attimo presente.
«Come sono presente, o figlio, in ogni momento della tua giornata! Tu non sei più solo: hai sempre con te la Mamma che ti conduce per mano, che ti stringe sul suo Cuore Immacolato.
Ogni cosa che ti accade è da Me predisposta per il tuo bene: impara ad affidarti sempre di più a Me.
Anche i momenti di oscurità, di sofferenza, d’incomprensione sono predisposti perché tu possa crescere e diventare forte sulla strada della perfetta consacrazione.
Impara a vedermi anche nell’oscurità; impara a sentirmi anche nell’abbandono, o figlio; impara a fare ogni cosa con Me, in Me. Dammi tutto te stesso, in ogni momento, completamente.
Il tuo passato non esiste: ora Io ti vedo solo sul mio Cuore, sei mio. Dammi bene, con generosità, il momento presente: solo questo conta per Me perché esso possa servire per i miei disegni.
Oh, sapessero tutti i Sacerdoti del mio Movimento quanto ho bisogno di loro! Che mi offrano ogni momento della loro esistenza con perfetto abbandono, perché possa disporre secondo il mio volere.
Essendosi consacrati a Me, mi appartengono: sono miei.
Se sono miei, non possono più appartenere a se stessi, non possono più possedere nulla che non sia Io stessa.
E allora perché ancora pensano al passato? Perché fanno progetti per il futuro?
Si diano a Me veramente con perfetto abbandono. Vivano la fiducia dell’attimo presente.
Solo quando questi miei figli si saranno completamente a Me abbandonati e saranno nelle mie mani come bambini, Io potrò operare per mezzo di loro le mie meraviglie.
O miei Sacerdoti, lasciatevi veramente possedere da Me, perché possa ancora agire per mezzo di voi e tornare in mezzo a tutti i miei figli!».




18 febbraio 1974
È tempo che Io stessa li raduni.
«Lasciati condurre da Me, figlio, e vedrai nascere attorno a te cose meravigliose: una è questa che oggi stai vivendo.
N. è il tipo di tutti i Sacerdoti del mio Movimento. Quale amore ha per me e per mio Figlio Gesù! Come vive per le anime; quante ne salva!
Qui è un piccolo luogo; piccole cose, quasi inavvertite dai più. Eppure qui e non altrove oggi è la mia presenza. Ancora oggi ai miei figli amo rivelarmi in luoghi così simili a quelli in cui vissi con mio Figlio Gesù: Betlemme, Nazareth. Oh, ancora oggi Io scelgo la povertà, la semplicità, la piccolezza, la normalità per manifestarmi.
So che questo può essere di difficoltà a molti; eppure è necessario per chi mi vuole incontrare. È necessario essere piccoli, sentirsi solo quello che tutti sono davanti a Me: solo bambini.
Il bimbo non si guarda mai; ma guarda così bene la mamma! È la mamma che guarda il suo piccolo. È lei che, guardandolo, può dirgli: oh, come sei bello, come sei caro, come sei buono!
Oggi per te, qui in questo luogo, nasce veramente qualcosa. È come un piccolo seme, ma si diffonderà, crescerà e si farà grande albero. Oggi per te qui è un incontro: hai trovato un fratello. Ma da quanto tempo è stato da Me preparato! Ecco, da molto Io ho lavorato questo Sacerdote: con il dolore, con l’incomprensione, con la solitudine; oh, come l’ho abituato a quella interiore umiltà e a quell’infanzia dello spirito che tanto piace al mio Cuore Immacolato.
Ora Io guardo con compiacenza: non è che un bimbo nelle mie braccia e Io posso portare e usare come voglio. Così è uno, così sono tutti i miei Sacerdoti.
Chiamati da Me da tempo, essi da tempo hanno risposto. Nutriti da Me, formati e guidati da Me, ora si lasciano docilmente condurre.
È tempo che Io stessa da ogni parte li raduni questi miei figli. Con essi devo formarmi la schiera invincibile.
Si ritrovano, si guardano, par loro di essersi sempre conosciuti: si sentono veramente fratelli. Vi do come dono uno per l’altro.
Amatevi, figli prediletti, unitevi, cercatevi, aiutatevi. Oh, la Mamma quanto gode quando vi vede tutti uniti come buoni fratelli nella sua casa!».




23 febbraio 1974
Inizierà con i miei Sacerdoti.
«Mi domandi se sono contenta? Oh, tu non sai, figlio, la gioia che mi dai! La gioia della mamma è quella di stare con i suoi figli. Il mio paradiso è quello di stare accanto a ciascuno di voi. I Sacerdoti sono i figli che Io prediligo, perché, per vocazione, sono chiamati ad essere Gesù.
È mio il compito di formare in essi l’immagine di mio Figlio. Mai li abbandono, mai li lascio soli.
Non si scoraggino per i loro difetti, per le loro cadute, perché anch’essi sono tanto fragili. Io sono Mamma: il mio piacere più grande è quello di perdonare, perché, dopo, posso donare un amore più grande.
Non abbiano paura i miei figli di donarsi completamente a Me. Ora essi vivono momenti di grande confusione; in molti di loro viene meno la fede in mio Figlio e la fiducia in Me. Auméntano i cattivi esempi da ogni parte e molti di essi quanto si scoraggiano! Questo è il momento di chiamarmi, di volermi: Io attendo solo questo per rivelarmi ad essi.
La cosa che più intenerisce il mio Cuore è quando li sento piangere come bambini. Può la mamma non commuoversi di fronte al suo bimbo che piange?
Ecco: quando sarà tutto crollato, resterà solo la forza del loro pianto che mi costringerà ad intervenire in maniera prodigiosa e terribile. E il mio trionfo inizierà con i figli prediletti, con i miei Sacerdoti.
Ti dovrai abituare a vedere cose sempre più grandi. Il mio Cuore Immacolato è canale inesauribile di misericordia e di perdono, e non riesce più a trattenere la piena di questo fuoco. Presto Dio inizierà a far scorrere nel mondo intero torrenti di perdono e di misericordia verso i suoi e miei poveri figli».




11 marzo 1974
Grandi nell’amore.
«Hai avuto oggi come un segno: la conferma di quanto ti amo, figlio. Ho permesso che proprio fino all’ultimo tutto fosse contro a quanto Io ti avevo predetto; poi, quasi in maniera miracolosa, è avvenuto quanto ti avevo promesso.
È perché ti voglio far crescere nella fiducia in Me. Ti devi lasciar condurre da questa fiducia senza mai opporre resistenza, anzi quasi da essa portato e condotto in ogni momento della tua giornata. Sollèvati sempre più in alto, fino a vivere abitualmente nel mio Cuore Immacolato.
Allora l’essere abitualmente in me sarà come l’aria per la tua anima, che ti consentirà di respirare e di vivere. Ogni Sacerdote che si è consacrato al mio Cuore Immacolato e che partecipa del mio Movimento è chiamato a vivere così.
Talvolta il mio Cuore si rattrista nel vedere che dei figli a Me consacrati non sono totalmente miei. Non mi donano tutto: perché si tengono ancora qualcosa? Nulla, nulla devono più possedere: devono essere solo bambini, i miei bambini più piccoli.
Perché Io li chiamo ad essere grandi nell’amore, nella santità, nell’eroismo, essi devono diventare i più piccoli.
Oh, non ancora i miei Sacerdoti sono tutti i miei piccoli figli; ma Io li renderò così, perché solo così essi potranno crescere nella fiducia verso di Me.
Quando saranno perfetti nell’infanzia dello spirito, quando la loro sola preoccupazione sarà quella di lasciarsi condurre dalla fiducia in Me, allora saranno pronti per il mio grande disegno.
Figli miei, lasciatevi formare e lavorare da Me. Senza che voi stessi e gli altri si accorgano, Io completamente vi trasformerò, vi darò grandi doni di amore, vi chiamerò ad una sempre più profonda unione con Dio e con Me.
Per questo vi chiedo di affidarvi a Me: se questa donazione non sarà perfetta, voi mi legherete le mani e Io non potrò operare secondo il mio volere.
Oh, datevi completamente a Me, figli miei generosi e prediletti».




23 marzo 1974
Ti dono la gioia della Croce.
«Lasciati condurre da Me, in ogni momento, figlio, e troverai la pace. Anche nel dolore, anche nell’abbandono, anche nelle contraddizioni, anche quando ti pare di provare l’impotenza a fare il bene.
Vorresti e non puoi, perché non dipende da te; vorresti e non puoi, perché trovi difficoltà che tu da solo non puoi superare. Vorresti e non puoi, perché ad uno ad uno ti cadono tutti quegli appoggi umani su cui tanto contavi.
Anche per Me, per il mio Movimento, quante volte vorresti fare e non puoi. Oh, questa impotenza di fare, la tua esperienza di fragilità, la pazienza che devi esercitare, questa attesa talvolta come ti costa, come ti fa soffrire, come ti purifica!
Proverai la gioia anche nel dolore; anzi tu offrirai per la mia gioia ogni tuo dolore, anche il più piccolo, ed Io lo accoglierò come un dono che il bimbo fa alla Mamma e te lo cambierò subito in gioia.
Ma la gioia che io ti dono è profonda, non è superficiale; è quieta, non porta mai turbamento: è per te, figlio, la gioia della Croce. La gioia di restare sempre nel mio Cuore Addolorato per provarne tutta la materna, indicibile amarezza.
A questa gioia voglio portare tutti i Sacerdoti del mio Movimento. Devono sapere come Io totalmente cambio e trasformo la loro esistenza, prendendo alla lettera il dono che mi hanno fatto della loro consacrazione.
Li condurrò, questi miei bimbi, tanto avanti nell’amore, nella sofferenza, nella gioia della Croce.
Si approssimano i momenti in cui Io potrò operare, per la salvezza del mondo, attraverso la sofferenza dei miei figli Sacerdoti. Da loro voglio la fiducia, la preghiera, la semplicità, il silenzio».




27 marzo 1974
Deponili sul mio Cuore materno.
«Raduna questi miei figli: questo è il momento in cui essi si devono conoscere, si devono incontrare, si devono amare. Tu sei in Me e quando parli in questi incontri Io sono veramente presente in mezzo a voi. Anche se non mi vedete, Io sono, non solo spiritualmente, ma veramente presente. E vi darò segni sicuri di questa mia presenza.
Ciascuno la sentirà, la sua vita verrà come soavemente trasformata e la sua anima sarà dolcemente toccata dalla mia carezza di Mamma. Perciò, o figlio, tu non cercare altro, non preoccuparti d’altro che di restare sempre sul mio Cuore Immacolato.
Quale gioia e conforto procuri alla Mamma, o figlio! Portameli tutti i miei figli prediletti: raccoglili nella mia schiera; deponili tutti sul mio Cuore materno».




1° aprile 1974
Mi offrano le loro sofferenze.
«La strada su cui ti conduco è difficile, figlio, ma è quella che da sempre Io ti ho preparato.
Di quante difficoltà e di quanti dolori è cosparsa! Ma non ti devi scoraggiare: perché ti senti così pauroso? Di che cosa hai paura? Lasciati condurre da Me, resta sempre sul mio Cuore.
Donami tutte le difficoltà che incontri, tutti i dolori e gli abbandoni che provi. Nulla conforta tanto il mio Cuore Immacolato e Addolorato quanto una sofferenza che per amore mi è offerta dai miei figli Sacerdoti.
Anche Gesù ha voluto offrire al Padre tutta la sua sofferenza per mezzo e insieme con Me. È così che, offrendo liberamente il mio Figlio al Padre, sono diventata vera Corredentrice.
Mi offrano questi miei figli tutte le loro sofferenze, tutte le loro incomprensioni, tutte le loro difficoltà. È il dono più grande che possono farmi, perché così mi consentono di attuare nel tempo - in questo vostro tempo - il mio compito di Madre e di Corredentrice. Salverò tante anime redente da Gesù e ora così lontane, perché i miei figli, con Me, pagheranno per loro.
Oh, voglio solo preghiere e sofferenze da essi: così consoleranno veramente il mio Cuore e risponderanno al grande disegno di Misericordia che per mezzo di essi Io sto attuando».




18 aprile 1974
Darò loro di quest’acqua.
«Non capisci, che come la terra riarsa attende gemendo una goccia di rugiada, così la mia Chiesa da tanto tempo attende questa mia Opera, che Io stessa sto compiendo fra i miei Sacerdoti?
Proprio i Sacerdoti della mia Chiesa sono oggi i più preparati, i più desiderosi ad accoglierla. Le confusioni e le tante defezioni di questi ultimi tempi hanno come riarsa l’anima di questi miei figli. Hanno tanto bisogno ora di acqua pura, cristallina, che disseti la loro grande sete.
Io stessa darò loro di quest’acqua.
Per questo tu renditi sempre più disponibile nelle mie mani; lasciati guidare completamente da Me, che ho grandi disegni su di te. Ormai ti devi liberare da ogni altro impegno della scuola per il mio Movimento.
Raccogli, figlio, ovunque, i miei figli prediletti. Hanno tanto bisogno di conoscersi, d’incontrarsi, di volersi bene come fratelli, di aiutarsi l’un l’altro, di farsi assieme coraggio per camminare sempre, con semplicità ed abbandono, sulla difficile e dolorosa strada di questo tempo.
Io sarò con te, non temere. Come mamma ti provvederò di tutto: di casa, di vestito, di cibo, come solo la Mamma sa fare.
Ti condurrò al vuoto assoluto di ogni appoggio umano e al più totale abbandono, perché possa finalmente imparare a fare la cosa che a Me piace di più e che sempre ti chiedo: affidati solo a Me, lasciati guidare sempre da Me, aspettati ogni cosa e domanda tutto a Me.
Quale gioia il mio Cuore di Mamma prova quando tu mi domandi qualcosa! Domandami tutto per i tuoi fratelli Sacerdoti, i figli da Me prediletti, e tutto otterrai, perché il mio Cuore Immacolato in loro ha già cominciato il suo grande trionfo».




Lourdes, 30 aprile 1974
I miei figli prediletti.
«Hai sentito quanta tenerezza prova il mio Cuore di Mamma verso tutti i miei figli? Specialmente mi rivelo ai piccoli e agli innocenti.
Sapessi quanto il mio Cuore ama e predilige la purezza! Questa è una virtù che rende le anime aperte a ricevere un mio influsso speciale di amore, che consente ad esse di vedermi, di sentirmi presente in loro.
Ora è il tempo che Io attiri a Me tutte queste anime privilegiate, perché siano difese e preservate illese per Me e per il mio Figlio Gesù.
Figli ancora da Me privilegiati sono tutti questi ammalati e sofferenti, che vedi da ogni parte. Ti ricordano il valore della sofferenza, la necessità di soffrire.
Ma, più di tutti, i miei figli prediletti sono i Sacerdoti. Colpendo loro il mio Nemico mi ha veramente colpita al Cuore. Questo è stato da Dio permesso per i Suoi grandi disegni che voi ancora non conoscete; però questo mio Cuore ferito e addolorato sta preparando il più grande ritorno dei miei figli Sacerdoti, smarriti e incerti.
Per questo benedico in modo speciale voi Sacerdoti del mio Movimento. Siete il dolce balsamo a questa mia ferita, il conforto al mio grande dolore; siete gli strumenti da Me personalmente scelti per il mio grande trionfo».




20 maggio 1974
La preghiera dei miei Sacerdoti.
«Ogni giorno che passa ti voglio sempre più stretto al mio Cuore: lontano dalle vicende umane, dagli avvenimenti che tanto sconvolgono il mondo e turbano la mia Chiesa, per restare solo con Me.
Con Me ti voglio nella preghiera. Sono momenti questi così importanti e gravi che richiedono dai miei Sacerdoti molta, molta preghiera. La preghiera dei miei Sacerdoti è necessaria per la salvezza del mondo.
La Santa Messa sia celebrata bene, sia vissuta dai miei Sacerdoti. La Liturgia delle Ore deve essere per loro un richiamo a consacrarmi ogni momento della loro giornata.
Il Rosario deve essere un momento di colloquio con Me: oh, devono parlarmi ed ascoltarmi, perché Io parlo loro dolcemente, come fa la mamma con i suoi bambini. Ma anche ogni azione della loro giornata può diventare preghiera. E ciò avviene quando lasciano gridare lo Spirito in loro che ancor oggi geme con gemiti inenarrabili, invocando Dio come Padre.
Cercatelo il Padre, chiamatelo il Padre, vogliatelo il Padre per voi e per tutti i miei figli.
La sofferenza della vostra giornata vi renderà pronti per una continua preghiera.
Si avvicinano momenti così gravi che voi stessi neppure potete immaginare. Allora voglio prepararvi, perché al momento opportuno possiate essere tutti pronti.
Per questo vi chiamo alla preghiera».




27 maggio 1974
L’opera che sto facendo.
«Per il mio Movimento lasciati guidare solo da Me. La luce ti verrà poco per volta; ti sarà garantita dal tuo Confessore e Direttore spirituale.
Ora tu non vedi, figlio, quanto il mio Cuore Immacolato vuol fare per mezzo di te e del mio Movimento.
Questo lo voglio per molti motivi.
Anzitutto devi restare sempre povero, umile, semplice; devi sentirti il mio bambino più piccolo.
Poi ti devi abituare a lasciarti condurre per mano sempre da Me. In ogni momento attenderai da Me ogni cosa.
È questo il modo con cui Io voglio sia vissuta veramente la consacrazione che mi si è fatta.
Non appoggiarti ad altri carismi o ad altre conferme; non guardare ad altre opere e ad altri disegni.
Questa è l’Opera che Io sto facendo nella Chiesa per mezzo di te.
Per questa avrai tutto da me. Cammina nella semplicità e nel totale abbandono: non si turbi mai il tuo cuore. Nessuna esterna interferenza potrà mai nuocere a questa mia Opera che Io gelosamente sto facendo nascere per la salvezza della mia Chiesa.
Sentiti per questo un niente, veramente incapace, perché, figlio, lo sei. Ma nella misura in cui mi offrirai tutta la tua nullità, Io potrò agire ed operare secondo i miei disegni.
Ora preparati anche un poco a soffrire: voglio che sia sempre più mio e presto ti purificherò. Ma per darti un amore così grande che tu neppure immagini, o figlio.
Ti amo, ti benedico di cuore!».




8 giugno 1974
Voglio far rivivere Gesù.
«Devi stare più attento alla mia voce, figlio, e lasciarti condurre da Me con tanta docilità. È anche bene che ti abitui a scrivere tutto quanto Io faccio sentire al tuo cuore.
So che questo ti costa molto, eppure così mi fai contenta, perché sei sempre più ubbidiente al tuo Confessore e Direttore spirituale. Lui avrà da me il dono di comprendere ciò che dovrà essere fatto conoscere, perché servirà al bene di tanti miei figli. Lui saprà anche quanto dovrà essere tenuto nascosto. Tu con tanta semplicità annota ogni cosa.
Ti abituerò a dipendere in ogni momento da Me; oh, ma in modo tanto semplice e spontaneo, come fa il bambino in braccio alla propria mamma.
In ogni momento ti dirò quello che Io voglio da te; anzi sarò Io stessa a fare ogni cosa in te e con te. Agirai sempre come sotto la mia dolce ispirazione di Mamma.
E così crescerai sempre più nella vita con Me. La mia vita sarà la tua vita. Diverrà per te doloroso e insopportabile vivere un solo istante fuori di Me.
Figlio, vedi quanto ho gradito e come prendo in parola il dono che mi hai fatto della tua consacrazione!?
Certo sei piccolo, non hai grandi qualità, ti spaventi di nulla, hai quasi paura della tua ombra. Eppure Io ho guardato all’intensità e all’amore del tuo dono totale.
Il tuo nulla, che mi hai completamente offerto, sarà trasformato e reso grande dal mio Cuore di Mamma.
Sacerdoti miei prediletti: datemi tutto il vostro nulla; datemi tutto voi stessi.
Oh, non guardatevi più: anche le vostre miserie, anche i vostri difetti, anche le vostre cadute Io voglio.
Datemi tutto con grande amore e Io tutto trasformerò nella fornace ardente di purissimo amore del mio Cuore Immacolato. Io stessa vi trasformerò in copie tutte simili a mio Figlio Gesù.
È Gesù che Io voglio fare rivivere nei Sacerdoti a Me consacrati, nei Sacerdoti del mio Movimento. È Gesù vivente in questi miei Sacerdoti che ancora salverà la mia Chiesa nel momento in cui sembrerà affondare.
Sapeste, figli, i disegni che ho su di voi: trasalireste di gioia! Per questo vi dico: datemi tutto voi stessi, tutto il vostro Sacerdozio senza paura. Abbandonatevi a Me».




21 giugno 1974
Festa del Sacro Cuore di Gesù
Nella fornace del Cuore di Gesù.
«Prima di partire da questo luogo, ove Io stessa ti ho voluto per un periodo di riposo e di preghiera e per darti grazie che più avanti capirai, voglio ancora una volta manifestarti tutta la benevolenza e la predilezione del mio Cuore materno.
Qui sei stato tanto unito a chi Io particolarmente amo e prediligo, e che Io stessa, do a te quale tuo fratello maggiore per il mio Movimento.
Quanto bene ti vuole questo mio figlio prediletto! È uno tra i più grandi doni che Io ti faccio e Io capirai più avanti. Sarà chiamato a consumarsi sulla croce di un vero martirio: un martirio di amore e di dolore, che Io renderà copia vivente di mio Figlio Crocifisso.
Non si turbi per le difficoltà dell’ambiente: sono permesse da Dio per la sua santificazione. Dica sempre il suo “sì” generoso e totale: mi è tanto necessario e gradito.
Allora Io farò vivere sempre nel mio Cuore materno, e lì gusterà tanta, tanta dolcezza.
Oh, figli miei, se la Mamma vi ha così a lungo riuniti assieme è perché ha grandi disegni su di voi.
Vi depongo nella fornace ardente del Cuore di mio Figlio: vi stringo tutti e due nel mio Cuore di Mamma e vi benedico».




24 giugno 1974
Festa di San Giovanni Battista
Non ho bisogno di mezzi umani.
«Il Movimento va avanti quando mi offri la tua preghiera e la tua sofferenza. Non ho bisogno di mezzi umani. Anche l’opuscolo è solo un mezzo per la diffusione del mio Movimento. È un mezzo importante, che Io ho scelto perché piccolo. Servirà a far conoscere a molti questa mia Opera d’amore fra i miei Sacerdoti.
Ma l’aderirvi dipende solo dal corrispondere ad una grazia speciale che Io a ciascuno concedo. E questa puoi ottenerla con la tua preghiera, figlio, col tuo amore, con il tuo soffrire, persino con la tua impossibilità di fare.
Resta con Me sempre».




10 luglio 1974
Accolgo la tua corona di amore.
«Ora ti ho fatto conoscere le dimensioni del mio Cuore di Mamma. Ogni attimo della tua esistenza è da Me preparato perché Io, attraverso di te, sempre più mi possa manifestare.
Hai finalmente trovato il tuo posto: il mio Cuore. Riposa, figlio, su questo Cuore. Prega, consola e poi lascia che Io stessa faccia per te ogni cosa.
Il mio Cuore è circondato da una corona di spine. Oh, figlio, in questi ultimi tempi quanto si sono fatte acute e dolorose queste spine! Ne sono continuamente trafitta.
Ora tu domandi questa corona di spine. Come può la Mamma offrire al suo bimbo la corona del suo grande dolore? Però accolgo il tuo desiderio, il tuo dono di amore.
Ecco: ti farò partecipare alle mie grandi sofferenze. Per questo, pian piano, ti renderò sempre più capace di soffrire e ti renderò sempre più simile a mio Figlio Crocifisso.
Accolgo la corona di amore del Movimento dei miei Sacerdoti. Essi, attorno al mio Cuore Immacolato, compongono come una triplice corona che riesce veramente a lenirne tutte le ferite.
- Una corona di gigli, per la loro purezza. Oh, Io so che gran parte di questi miei figli hanno dovuto subire gli attacchi violenti del mio Avversario e spesso sono caduti, e molti hanno perso il loro candore.
Non si scoraggino questi miei figli: Io stessa li ricoprirò della mia purezza, ridonando ad essi la loro innocenza. Il mio sarà il loro candore e, come frutto della mia speciale predilezione, saranno resi come Me immacolati.
- Una corona di rose. Cos’è la rosa se non il simbolo più bello dell’amore? Per questo, fra tutti i fiori, Io sono da voi invocata quale “mistica rosa”.
Oh, questi miei figli Sacerdoti devono avere un solo e grande amore: Gesù e le anime.
Non possono amare altre cose. Devono vivere e si devono lasciare consumare solo da questo grande amore. Per questo Io stessa li purificherò con grandi sofferenze, li distaccherò da ogni cosa, li condurrò per mano sulla strada della mia materna predilezione.
- Una corona di ciclamini: questi sono fiori profumati e piccoli, che crescono solo nella frescura dei boschi; occorre andare in alto per trovarli.
Significano l’amore che i miei figli devono avere per Me. Devono essere veramente tutti miei, i miei bimbi che tutto e sempre si attendono da Me.
Ma non saranno interamente i miei bimbi se non saliranno la vetta dell’infanzia dello spirito: dono che Io faccio ai miei figli Sacerdoti che si consacrano al mio Cuore Immacolato.
In questo modo veramente il mio Cuore Immacolato e Addolorato sarà consolato e le molte spine mi faranno meno male per la grande gioia che voi mi procurate.
Al resto penserò Io stessa perché questa è la mia ora, e voi tutti per questa ora Io ho preparato».




24 luglio 1974
Il trionfo mio e dei miei figli.
«Cammina nella semplicità. Io ti conduco per mano e tu seguimi sempre. Lasciati condurre da Me; lasciati nutrire, lasciati cullare da Me: come un bimbo sulle mie braccia.
Poiché Satana oggi ha ingannato la maggior parte dell’umanità con la superbia, con lo spirito di ribellione a Dio, solo con l’umiltà, con la piccolezza ora è possibile incontrare e vedere il Signore.
Causata dalla ribellione a Dio, da questo orgoglio che proviene da Satana, è l’ondata della negazione di Dio, dell’ateismo, che minaccia veramente di sedurre gran parte dell’umanità.
Questo spirito di superbia e di ribellione ha pure contaminato parte della mia Chiesa. Ingannati e sedotti da Satana, anche coloro che dovrebbero essere luce per gli altri, ormai non sono che ombre che camminano nel buio del dubbio, dell’incertezza, della mancanza di fede.
Ormai dubitano di tutto. Poveri figli miei, quanto più cercherete da soli e con le vostre forze la luce, tanto più piomberete nell’oscurità.
Occorre tornare alla semplicità, all’umiltà, alla confidenza dei piccoli, oggi, per vedere Dio. Per questo Io stessa mi sto preparando questa schiera: i miei Sacerdoti, che Io renderò sempre più piccoli, perché possano essere ripieni della luce e dell’amore di Dio.
Umili, piccoli, abbandonati e fiduciosi, tutti si lasceranno condurre da Me. La loro debole voce avrà un giorno il clamore di un uragano, ed unendosi al grido di vittoria degli Angeli, farà correre nel mondo il potente grido: “Chi come Dio? Chi come Dio?”.
Sarà allora la definitiva sconfitta dei superbi e il trionfo mio e dei miei piccoli figli».




30 luglio 1974
Ti condurrò per mano.
«Continua, figlio, nella tua vita di abbandono semplice e filiale. Vivi sempre nella più grande fiducia nella mia azione di Mamma.
Non lasciarti prendere dalle cose: non ti preoccupare. Ti ripeto: nessuna esterna interferenza potrà nuocere a questa mia Opera.
Io ti faccio sentire come voglio quest’Opera e Io stessa ti condurrò per mano per realizzare questo mio disegno. Quelli che ti dovranno aiutare Io stessa, piano piano, li distaccherò da tutto - persino da ciò che essi ritengono buono e utile per il mio Movimento - e li condurrò sulla strada del perfetto abbandono e del mio volere.
Saranno da Me personalmente chiamati a questo distacco: Io da loro attendo la più totale sottomissione.
O figlio, sapessi quanto sto lavorando i miei Sacerdoti, come sto lavorando te stesso! Affidati sempre più a Me, lasciati condurre da Me: vedrai come la Mamma al tuo posto saprà fare bene ogni cosa».




3 agosto 1974
1° sabato del mese
I momenti decisivi sono vicini.
«Oggi sei stato sempre sul mio Cuore: hai pregato per i tuoi fratelli Sacerdoti del mio Movimento.
E’ stata per tutti loro una giornata di grazie speciali: mi sono fatta sentire accanto ad ognuno. Devo farli sempre più miei questi miei figli. Devo al più presto distaccarli da ogni cosa per farli diventare solo e tutti del mio Figlio Gesù.
Sapessi, figlio, quanto li amo, quanto li stringo al Cuore, ad uno ad uno!
I momenti decisivi sono tanto vicini. Ancora poco, e poi con essi, con i miei bimbi più piccoli, schiaccerò la testa a Satana e ai suoi molti seguaci e otterrò la mia già annunciata vittoria».




Fatima, 15 agosto 1974
Festa di Maria SS. Assunta in cielo
In cielo per essere di più Mamma.
«Oggi è la mia festa: tutto il Paradiso esulta e la Trinità Santissima gioisce nel riflesso in Me della sua purissima Luce. Anche con il corpo sono in Cielo per essere di più Mamma: la Mamma di tutti.
Oggi ti voglio con Me a Fatima: non sei più tornato dopo che è nato, per mezzo tuo, il mio Movimento.
Portami tutti questi miei Sacerdoti per farne corona di amore che metterai intorno al mio Cuore Immacolato.
Il grande dolore di ieri sera lo hai offerto a Me e ti servirà per prepararti a ciò che di grandi ti farò in questi giorni. Prega per il tuo Direttore spirituale; ha tanto bisogno di essere sempre più docile alla mia voce per rispondere al mio disegno su di lui.
Cammina anche nel vuoto di ogni aiuto e in questo abbandono. Non temere, Io stessa ti conduco per mano e ti stringo sul mio Cuore. Ora, così, ti posso usare come voglio e, mai come ora, sei lo strumento prescelto da Me per la diffusione del mio Movimento».




22 agosto 1974
Festa di Maria Regina
Il mio Regno.
«Presto vedrai in tutto il suo splendore il grande disegno che la Mamma ha su di te. Tu sarai sempre il mio bimbo che non sa altro dire, e altro fare che stare con Me, parlare con Me, lasciar fare a Me.
In te mi manifesterò. Dovrai anche soffrire perché molti - in buona fede - porranno ostacoli alla mia azione di Mamma. Ma alla fine capiranno e diverranno i miei figli più docili.
Oggi mi acclama la Chiesa e il Paradiso tutto quale Regina. Mio Figlio Gesù mi ha dato questa corona di gloria. Sapessi, figlio, quale gloria grande, quale conforto mi viene recato quando Io regno sovrana nel tuo cuore! Il cuore di tutti i miei Sacerdoti sia il Regno in cui Io possa regnare. Così, presto, il mio Cuore materno trionferà in tutti i miei figli».




28 agosto 1974
Festa di Sant’Agostino
Prega per il Santo Padre.
«Passa questi giorni in continua preghiera: fa’ con Me i tuoi Esercizi spirituali.
Quando scenderai da questo monte, Io stessa ti porterò qua e là, perché mi raccolga i miei Sacerdoti nel mio Movimento.
Prega anche per il Santo Padre: si avvicinano per Lui momenti gravi e dolorosi, e voglio Io stessa dare a Lui il conforto del vostro affetto di figli e della vostra preghiera».




Arcade, 16 settembre 1974
Da qui non si passa.
«Ti voglio portare al distacco da tutti e al più totale abbandono. Queste mie parole, figlio, oggi ti ripeto perché nelle presenti difficoltà non ti debba scoraggiare.
Ti addolora il fatto che alcuni si sono come distaccati, organizzando una nuova associazione di Sacerdoti che mi onorino e mi vogliano bene, prescindendo da quanto Io stessa sto operando per mezzo di te.
Ma se sono Io stessa che ti prendo e ti conduco, che ti faccio operare ogni cosa, come possono onorarmi e piacermi maggiormente questi miei figli, quando non mi accolgono nell’Opera che Io faccio?
Poveri figli miei, poiché quanto essi fanno è in buona fede e per onorarmi, capiranno presto anche loro quale è la strada che devono percorrere per onorarmi.
Tanti sono i modi, ma unica è la strada per i miei Sacerdoti prediletti: quella del mio Cuore Immacolato e Addolorato.
Qui li voglio tutti come bambini: per questo devono imparare a tacere, a non agitarsi, a non organizzarsi, a non fare. Bambini che pregano e che amano, bambini che soffrono con Me, per Me, in Me per la salvezza di tutti i miei figli.
Oh, questa per la mia Chiesa è l’ora delle più grandi confusioni. Il Papa parla e indica con sicurezza la fede, ed è lasciato solo e inascoltato quasi da tutti.
Parlano anche oggi i falsi profeti, quelli che annunciano il Vangelo tradendolo, e questi sono ascoltati e seguiti. E portano scompiglio e confusione tra i figli più fedeli della mia Chiesa.
Tornate, Sacerdoti a Me consacrati, a fare una forte linea di difesa con il Papa: non lasciatelo solo; con lui fate l’ultima linea, l’estrema trincea per la difesa di mio Figlio e della mia Chiesa.
Io sono con voi e da qui non si passa: e da qui Io inizio la mia battaglia per il più grande trionfo!».




23 ottobre 1974
Preghiera e docilità alla mia voce.
«Ti ho già detto tante volte quanto devi fare, ed ora te Io ripeto: tu prega, sta sempre sul mio Cuore in preghiera; al mio Movimento penserò Io stessa.
Non lasciarti turbare da nessuna preoccupazione. I Sacerdoti Io stessa li sto chiamando e radunando da ogni parte, ed essi, questi miei figli prediletti da Me nutriti e formati, mi stanno tutti rispondendo.
Vedi come le adesioni ormai giungono da ogni parte del mondo?
Di’ a X che quanto dovrà fare per il mio Movimento sarà sempre di più. Per questo si eserciti a fare lui sempre di meno ed a lasciare agire Me sola. Preghi, preghi tanto ed Io stessa sarò la sua luce.
Sia solo l’opuscolo il mezzo per la sua diffusione: non guardate alla sua debolezza, poiché è da Me voluta.
Nessuna propaganda voglio, ma solo preghiera e docilità alla mia voce. Io ho fretta: i tempi decisivi sono giunti e il mio esercito è ormai pronto ai miei ordini.
Tutti vi benedico di cuore».




29 ottobre 1974
Festa del Beato Michele Rua
Quanto avete bisogno della Mamma!
«Ti sono sempre accanto: lasciati condurre da Me senza guardare alle cose o alle persone.
Come più volte ho detto al tuo cuore, le vicende umane si aggravano sempre di più. Gli uomini hanno dimenticato Dio; molti lo negano ostinatamente. Quanti sono ormai quelli che in pratica lo ignorano!
Povera, povera questa generazione cui è toccata la tremenda sorte di essere tanto inquinata e corrotta dallo Spirito del male, che si è elevato contro Dio per ripetere ancora la sua sfida: “Non serviam: non servirò, non riconoscerò Dio!”.
Figli, quanto avete bisogno della Mamma! Ella sola può comprendervi e aiutarvi, Ella sola può guarirvi, Ella sola può, per divino disegno, strapparvi dalle mani di Satana e salvarvi. Ricorrete ancora a Me, e Io sarò la vostra salvezza.
Per attuare il mio disegno di salvezza per tutta la povera umanità, Io sto radunando da ogni parte del mondo i miei Sacerdoti. Siano docili alla mia voce e rispondano tutti al dolce invito del mio Cuore di Mamma.
Io, che ho trionfato su tutti gli errori e le eresie, in tutto il mondo, con la schiera dei miei figli prediletti, ancora trionferò sul più grande errore che la storia conosca: l’errore dell’ateismo che ha ormai sottratto a mio Figlio quasi tutta l’umanità.
Scrivilo, figlio prediletto: questi sono gli anni in cui realizzerò il mio più grande trionfo.
L’umanità, rinnovata da tanto dolore e dà una grande purificazione, si riconsacrerà tutta al culto e al trionfo di Dio, attraverso il trionfo del mio Cuore Immacolato».




19 novembre 1974
L’altare su cui si immoleranno.
« Eppure come ti sto lavorando e trasformando, figlio mio! Non ti accorgi ormai come Io completamente viva ed agisca in te?
Questa è una cosa un po’ difficile da comprendere da voi, miei figli, ma è una realtà. In un Sacerdote che si è consacrato al mio Cuore Immacolato sono Io che vivo, opero, soffro, prego e agisco.
Prendi come esempio la tua vita: gli altri, dall’esterno, diranno: “Come è cambiato, non sembra più lui!”. Ma tu, non ti senti veramente un altro? I gusti, i desideri, le aspirazioni, persino i tuoi interessi più profondi come sono mutati!
Considera quanto una volta bramavi riuscire, ora pare che ti pesi persino la vita; come facevi progetti e disegni per il domani, ora ti pare che del futuro nulla ti interessi. Quanto, anche inconsciamente, cercavi te stesso!
Ora sta veramente cambiando qualcosa: sono Io che vivo e opero in te. Il tuo cuore batte dei miei palpiti; la tua mente segue i miei pensieri; le tue parole ripetono la mia voce; le tue mani rinnovano i miei gesti: tu sei come rinato in Me.
Così con uno, così con tutti i Sacerdoti del mio Movimento. Tutti bimbi nutriti, baciati, accarezzati e cullati da Me. Perché Io possa adagiarli tutti con tanto amore sul legno della loro croce. Io li devo preparare a questo ineffabile e doloroso momento: dovranno come mio Figlio Gesù essere immolati sulla croce per la salvezza del mondo.
Si affidino perciò a Me come bambini: il Cuore della loro Mamma sarà l’altare su cui si immoleranno, vittime gradite a Dio, per il suo trionfo».




30 novembre 1974
Ultimo giorno dell’anno liturgico
Il segno che Dio dà.
«Non si turbi, figli prediletti, il vostro cuore. Perché dubitate? Perché, incerti, guardate al presente e al futuro cercando il segno che Io vi ho predetto?
Uno solo è il segno che Dio dà al mondo e alla Chiesa di oggi: Io stessa.
Io solo sono annunciata quale grande segno nel cielo: questa Donna, vestita di sole, con la luna quale tappeto ai suoi piedi e dodici stelle quale luminosa corona attorno al suo capo.
È preannunciata la mia vittoria sul Dragone rosso, sull’ateismo trionfante ed apparentemente oggi vittorioso. Questa vittoria si otterrà per mezzo del trionfo del mio Cuore Immacolato nel mondo, e questa vittoria Io raggiungerò con i Sacerdoti del mio Movimento.
Non cercate, per ora, altri prodigi nel cielo: questo sarà il solo prodigio!
Per questo preparatevi nella preghiera, nella sofferenza, nella fiducia totale in Me. Sono prossime le ore decisive della battaglia; ma già anticipo che il grandioso segno della mia vittoria siete voi, Sacerdoti a Me consacrati, che Io sto radunando nella Chiesa di cui sono Madre».




Dongo, 7 dicembre 1974
1° sabato del mese
Ai piccoli saranno svelati.
«Sei venuto, figlio, davanti alla mia Immagine, che tu fin da piccolo veneravi con un amore particolare e che era già segno della mia speciale predilezione.
Hai celebrato la Santa Messa per consolare il mio Cuore Immacolato e Addolorato per tutti i Sacerdoti del Movimento Sacerdotale Mariano.
Non temere: Io stessa da ogni parte del mondo sto radunando questi figli nella mia schiera: tutti mi stanno rispondendo.
Se talvolta trovi qualche ostacolo, delle difficoltà o delle incomprensioni, offri tutto al mio Cuore.
Ti ho già detto, e te lo ripeto, che nessuna esterna interferenza potrà nuocere a questa mia Opera. Essa è il segno che oggi Io do alla mia Chiesa.
Nel momento della sua più grande confusione, alla vigilia di avvenimenti che turberanno la fede di tanti miei figli, ecco il segno che Io vi darò: Me stessa!
Io, Madre della Chiesa, intervengo personalmente ed inizio la mia Opera di salvezza. La inizio così: con semplicità, nel nascondimento, in modo tanto umile da non avvertirsi neppure dai più. Ma questo, figli, è sempre stato il modo di agire della vostra Mamma.
Per riconoscere perciò questa mia azione voi dovete avere occhi di bimbi, mente di bimbi, cuore di bimbi. Dovete tornare ad essere semplici, umili, raccolti, poveri, candidi: dovete veramente tornare ad essere quei piccoli ai quali solo saranno svelati i disegni di Dio, i misteri del Regno di Dio.
Così ad illuminarsi sarà il cielo interiore delle vostre anime, e i vostri cuori saranno veramente trasfigurati, perché in essi Io stessa stamperò la mia immagine.
I vostri cuori saranno il mio Regno, e per mezzo di voi, Sacerdoti del mio Movimento, darò alla Chiesa di oggi un segno, che sarà sempre più chiaro e avvertito da tutti, della mia presenza, della mia assistenza e della mia azione che è destinata alla vittoria, al trionfo del mio Cuore Immacolato».




24 dicembre 1974 Vigilia di Natale
Momenti di ansia.
«Passa queste ore della vigilia con Me, figlio. Dimentica ogni altra cosa e non lasciarti occupare da altro oggi.
Rivivi con Me quei momenti di ansia e di dolorosa apprensione, in cui il mio Sposo riceveva un rifiuto ad ogni sua richiesta di ospitalità per quella notte.
Dolore e apprensione non per noi, ma per mio Figlio Gesù che stava per nascere. Ogni rifiuto dato a noi era un rifiuto dato a Lui.
Più volte, durante il giorno, aveva come bussato alla porticina del mio Cuore: era giunto il momento della Sua nascita ed Io, Vergine, dovevo donarlo maternamente all’intera umanità.
Ma l’umanità non aveva un posto per riceverlo. Ogni porta che si chiudeva apriva una nuova ferita nel mio Cuore, che sempre più si schiudeva per generare nell’amore e nel dolore - in questo dolore - il mio Figlio Gesù.
Lo accolse così solo la povertà di una grotta e il calore di un bue e di un asinello che durante il giorno ci aveva portati. Rivivi con Me queste ore della vigilia, figlio, perché possa comprendere che è solo la tua povertà che ti ha attirato la predilezione di mio Figlio Gesù, che ti ha fatto il dono di essere Sacerdote prediletto del mio Cuore Immacolato.
La tua povertà che ti fa essere solo e sempre così bambino; la tua povertà totale: di beni, di attaccamenti, di idee, di affetti. Essere povero vuol dire proprio possedere questo nulla. È questo nulla che attira la compiacenza di Dio e che solo è capace di accoglierla.
Sacerdoti da Me prediletti: dovete essere tutti poveri così. Per questo vi chiedo di essere come bambini.
Allora Io potrò condurvi sempre per mano e voi vi lascerete condurre con docilità. Ascolterete solo la mia Voce, perché non sarete ricchi di altre voci e di altre idee.
E la voce e le idee, che Io vi comunicherò, saranno quelle di mio Figlio. Come sarà chiaro allora per voi tutto il Vangelo! Il Vangelo di mio Figlio sarà la sola vostra luce e voi, in una Chiesa pervasa dalla tenebra, donerete tutta la luce del Vangelo. Non sarete ricchi di altri affetti. L’unico vostro affetto sarà il mio, quello di vostra Madre. Ed Io, quale Madre vostra, vi porterò ad amare, di un amore totale, mio Figlio Gesù. Vi porterò al punto che non potrete più vivere senza di Lui: farò dell’amore a Lui la vostra stessa vita e Lui potrà veramente rivivere in voi.
Figli miei prediletti: per questo ho bisogno della vostra povertà, della vostra umiltà, della vostra docilità.
Non temete se il mondo non vi capirà e non vi accoglierà; c’è sempre il Cuore della Mamma che sarà la vostra casa e il vostro rifugio».




26 dicembre 1974
Festa di Santo Stefano
La forza dello Spirito.
«S. Stefano era veramente un bambino. Di quale candore s’illuminava la sua anima, di quale purezza la sua fede incrollabile in mio Figlio, di quale forza tutta la sua persona!
Vinceva tutti con lo sguardo, con la purezza della sua fede, con la forza del suo amore. Dopo Gesù è stato il mio primo bambino che tante volte mi sono stretta al cuore. (...) Io sapevo che doveva essere il primo a morire, dopo mio Figlio Gesù. E con quale tenerezza lo confortavo, perché diventasse forte, sempre più forte.
E quando cadde ucciso, lo portarono a Me ed Io ancora lo strinsi al mio Cuore... Oh, quasi la stessa scena del Calvario!
Anche tu Stefano sei chiamato ad essere Corona: la corona del mio Cuore Immacolato e Addolorato.
Come a lui, così anche a te riverso la pienezza dell’amore di mio Figlio sicché nessuno potrà resistere alla grazia. Lo Spirito Santo ti sospingerà come piccola piuma sull’onda della sua pienezza.
I Sacerdoti del mio Movimento saranno ciascuno questa corona di amore per Me. Corona di gigli, di rose e di ciclamini, tutti questi miei piccoli bimbi. Ma nessuno potrà resistere alla forza dello Spirito che Io loro otterrò.
Oh, anch’essi - in gran parte - saranno chiamati alla estrema testimonianza! Ma il loro sangue laverà e purificherà questo mondo, perché ne nasca uno rinnovato nell’Amore e riconsacrato al trionfo di Dio!».




31 dicembre 1974
Ultima notte dell’anno
Incomincia a germogliare.
«Termina questo anno e inizia l’anno nuovo con Me, o figlio, sul mio Cuore Immacolato, in preghiera.
Preghiera di grazie per quanto Io ho fatto durante questo anno per il mio Movimento, accogliendo quanto di più prezioso per esso tu mi hai offerto: la tua preghiera, la tua sofferenza, la tua completa fiducia in Me. È così che, diffuso da Me stessa, l’invito è giunto ormai ai miei prediletti in tutto il mondo. Si è gettato il seme e già incomincia a germogliare.
Con il prossimo anno maturerà e fiorirà in una così meravigliosa primavera che sarà di gioia e di conforto grande per tutti i miei figli.
Preghiera di propiziazione per tanti tuoi fratelli che attendono questo nuovo anno fra i divertimenti, sforzandosi solo di dimenticare e di godere, e spesso offendono il Cuore di mio Figlio e il mio Cuore materno.
Con il nuovo anno gli avvenimenti decisivi inizieranno: nel momento in cui gran parte dell’umanità meno li attende. Ormai la mia schiera è pronta per la battaglia e presto la Chiesa tutta assisterà a questa lotta fra Me e il mio avversario di sempre: Satana, che ha sedotto gran parte dell’umanità e che ha corrotto e sviato tanti figli della mia Chiesa.
Preparati, figlio, con la continua preghiera: questo Io voglio da te. Vivi sempre nel mio Cuore Immacolato e Addolorato! Ogni giorno che passa questo Cuore sarà sempre più la sola tua luce.
Ti benedico per questo tempo che ancora ti è concesso per diffondere il mio Movimento.
Sacerdoti, guardate solo a Me poiché prossimi sono i giorni in cui quanto ho predetto si avvererà parola per parola.
Sacerdoti da Me prediletti, offritevi tutti, sul mio Cuore Immacolato, come offerta monda per il sacrificio con cui questo mondo dovrà essere rinnovato nel sangue, perché sia purificato e preparato alla nascita di un mondo nuovo, illuminato solo dalla luce e dall’amore di mio Figlio Gesù».





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