Wednesday, October 7, 2015

Madonna Sacerdoti Prologo



Ai Sacerdoti figli prediletti della Madonna
Scritti di Don Stefano Gobbi




Quasi venti Cardinali e oltre centocinquanta Vescovi, più di cinquanta mila Sacerdoti e Religiosi, hanno seguito il Movimento Sacerdotale Mariano, ricevendo attraverso il libro che contiene i messaggi, insegnamenti preziosissimi dalla Madre di Dio, in questo devastante attacco della Massoneria ecclesiastica alla sana dottrina della Chiesa ed ai Sacramenti, specialmente all’Eucaristia.
Diversi vescovi hanno dato il loro Imprimatur a questo libro. Troverete questi messaggi della Madonna rivelati attraverso Don Stefano Gobbi una somiglianza ai scritti di San Luigi de Montfort, Santa Therese di Gesù Bambino ed ai messaggi della Nostra Signora di Fatima, con la dolcezza che soltanto la Madre di Dio, e la Madre di ognuno di noi, potrebbe comunicare a quelli aperti alle carezze della Nostra Signora!
“Il Papa polacco aveva indicato a Don Stefano Gobbi il modo per contattarlo direttamente, rivolgendosi a nome suo al Segretario mons. Stanislaw Dziwisz. … Un giorno Papa Giovanni Paolo II gli disse (a Don Stefano Gobbi), puntandogli il dito: “Tu sei parroco di tutto il mondo". (...) Il 1° luglio (2011), solennità del Sacro Cuore di Gesù, il cardinal Ivan Dias trovandosi con il Santo Padre, lo ha informato della morte di don Stefano e della santa Messa celebrata il giorno precedente a Collevalenza. Papa Benedetto XVI dopo un breve istante di silenzio pronunciò queste parole: “è andato dritto in Cielo”. (“Parroco di Tutto il Mondo – Biografia di Don Stefano Gobbi”, di Mariadele Tavazzi; Edizioni San Paolo, 2015; pp. 181, 200).



Prologo




PRO MANUSCRIPTO
A norma del decreto della S. Congregazione della Fede (Atti della santa Sede 58/16 del 29/12/1966) già approvato da Papa Paolo VI il 14/10/1966.




Per tutti i miei figli Sacerdoti.
29 agosto 1973
«Quanto comunico a te, o figlio, non ti appartiene ma è per tutti i miei figli Sacerdoti che Io prediligo.
Soprattutto è per i Sacerdoti del Movimento Sacerdotale Mariano, che Io amo di tenerissimo amore, che voglio formare e condurre per mano per disporli alla loro grande missione. Perciò quanto ti ho detto raccoglilo in fascicolo... Tu non occuparti di nulla per tutto ciò che riguarda la stampa: il tuo Confessore penserà a tutto.
E questo fascicolo venga diffuso al più presto fra i Sacerdoti: sarà il mezzo con il quale li radunerò da ogni parte e con cui mi formerò il mio esercito invincibile.
Sta’ nel mio Cuore sempre e confida in Me, o figlio».




Stefano Gobbi (22 marzo 1930 – Milano, 29 giugno 2011) è stato un sacerdote cattolico italiano, fondatore del Movimento Sacerdotale Mariano (M.S.M.).
Nato in provincia di Como, ordinato sacerdote nel 1964, conseguì in seguito il Dottorato in teologia sacra presso la Pontificia Università Lateranense di Roma.
Nel 1972 creò il M.S.M., in seguito ad un'ispirazione interiore avuta l'8 maggio di quell'anno nel santuario di Fatima; al movimento, diffuso oggi in tutto il mondo, aderiscono alcuni cardinali, oltre 350 arcivescovi e vescovi, 150.000 sacerdoti del clero secolare e di tutti gli ordini e istituti religiosi, oltre a decine di milioni di fedeli.[1]
È scomparso nel 2011 all'età di 81 anni nell'ospedale Niguarda di Milano.
L'8 maggio 1972, durante un pellegrinaggio a Fatima, don Stefano Gobbi, mentre pregava nella Cappellina delle Apparizioni in favore di alcuni sacerdoti, ribelli all'autorità della Chiesa, avrebbe avuto un'ispirazione interiore da parte della Madonna, con l'invito a riunire i sacerdoti che si fossero consacrati al suo Cuore Immacolato. Don Stefano avrebbe ricevuto anche, nello stesso mese, un piccolo segno di conferma da parte di Maria, nel santuario dell'Annunciazione di Nazaret.
L’origine del Movimento Sacerdotale Mariano risale a questa ispirazione interiore di don Stefano; nell’ottobre dello stesso anno ci fu un primo incontro di preghiera fra tre sacerdoti della parrocchia di Gera Lario, in provincia di Como; la notizia della nascita del movimento fu riportata su qualche giornale e rivista cattolica.
Dopo un graduale aumento delle adesioni, nel 1974 nacquero i primi Cenacoli di preghiera e di fraternità fra i sacerdoti e i fedeli, diffusi oggi in tutti i continenti.
Le linee guida del M.S.M. sono contenute nel libro Ai sacerdoti, figli prediletti della Madonna, che riporta le meditazioni e ispirazioni di don Stefano.
I punti essenziali del movimento sono tre: la consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, l’unità al papa ed alla Chiesa a lui unita, e infine il condurre i fedeli ad una vita di affidamento alla Madonna.






PRESENTAZIONE DELLA 26° EDIZIONE


Imprimatur
+ Francesco Cuccarese
Arcivescovo emerito di Pescara – Penne
Pescara, 8 dicembre 2007
Festa dell’Immacolata Concezione


Dopo la pubblicazione della venticinquesima edizione del libro "Ai Sacerdoti figli prediletti della Madonna", sono successi tre avvenimenti che hanno un rilievo particolare per il Movimento Sacerdotale Mariano.


1) La morte di Suor Lucia di Fatima, che era spiritualmen­te molto unita al nostro Movimento e che ha partecipato di persona ad un Cenacolo che ho tenuto per la Comunità delle Suore Carmelitane di Coimbra.


2) La morte del Papa Giovanni Paolo II.
Dopo sei mesi dalla sua elezione a Sommo Pontefice, il 26 aprile 1979, mi ha invitato a concelebrare con Lui nella sua Cappella privata in Vaticano. Per una decina di anni, nel mese di dicembre, ho partecipato alla concelebrazione con il Santo Padre e lo informavo dello sviluppo del Movimento Sacerdotale Mariano e dei Cenacoli che facevo in ogni parte del mondo, ricevendo dal Papa conforto, incoraggiamento e la sua benedizione apostolica.
Durante uno di questi incontri, un Padre che mi accompagnava gli diceva di essere viceparroco in una Parrocchia di Roma, allora il Papa Giovanni Paolo II, indicandomi con la sua mano, mi disse: "e la tua Parrocchia è tutto il mondo. "
Sono convinto che al Santo Padre sia stato manifestato il disegno che la Madonna ha avuto con il fare sorgere, per la Chiesa dei nostri tempi, questo suo Movimento e lo ha sempre amato, difeso e protetto con la sua apostolica autorità.
Per questo, in segno di gratitudine, propongo di conside­rare il Servo di Dio Giovanni Paolo II come il Patrono del Movimento Sacerdotale Mariano.


3) La elezione a Sommo Pontefice di Benedetto XVI che, come Cardinale Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, ha seguito il Movimento Sacerdotale Mariano, perché fosse in tutto conforme alla piena ortodossia cattolica e sempre in umile adesione al Magistero Gerarchico della Chiesa.


Il Movimento Sacerdotale Mariano non ha potuto avere una approvazione giuridica e ufficiale, perché non possiede propri Statuti, che sono necessari per ottenerla.
Esso propone solo tre impegni di vita:
a) la consacrazione dei Sacerdoti al Cuore Immacolato di Maria;
b) la unità al Papa e ai Vescovi uniti con Lui;
c) la proposta ai fedeli di vivere l'esperienza spirituale della consacrazione alla Madonna.


Nella prima parte della introduzione vengono spiegati questi impegni, come elementi costitutivi della sua Spiritualità.
Tuttavia il Movimento Sacerdotale Mariano si è diffuso in ogni parte del mondo, in maniera silenziosa e discreta, come una salutare medicina per guarire i molti e gravi mali, di cui soffre la nostra amatissima e santa Madre Chiesa, in tempi così dolorosi e difficili.


Quale è il rapporto tra il Movimento Sacerdotale Mariano e il libro "Ai Sacerdoti figli prediletti della Madonna " ?


Il libro è un aiuto prezioso per il Movimento, perché ne ha favorito la sua diffusione capillare e la comprensione approfondita della sua spiritualità.
Dagli innumerevoli frutti di bene prodotti, c'è da dedurre che la causa va ricercata solo nella luce spirituale che dallo Spirito Santo, per intercessione del Cuore Immacolato di Maria, scende nella mente e nel cuore di chi prende fra le mani questo libro.


Il volume "Ai Sacerdoti figli Prediletti della Madonna" non è in vendita nelle Librerie, essendo distribuito nei Cenacoli ai membri del Movimento.


Mi pare sia anche doveroso precisare che quanto è in esso contenuto deve intendersi come "locuzioni interiori".
Per una conoscenza completa di questo importante aspetto, consiglio di leggere bene tutta la seconda parte della introduzione, dove vengono indicati i criteri teologici per la comprensione del libro.


Naturalmente sono disposto ad assumere la piena respon­sabilità teologica, spirituale e pastorale di quanto nel libro si afferma e intendo ribadire che lo spirito e l'impegno del Movimento aderiscono, con totale fedeltà, al Magistero del Papa e dei Vescovi uniti con Lui.


Affido alla Madonna questa ventiseiesima edizione del libro, perché contribuisca al trionfo del suo Cuore Immacolato, predetto a Fatima e che Lei compie ogni giorno, secondo il suo misterioso e materno disegno.
Con l'augurio a tutti di una lettura serena, pacata e spiritualmente proficua.


Don Stefano Gobbi
Milano, 8 Dicembre 2007
Solennità dell'Immacolata
Novantesimo delle Apparizioni di Fatima






(traduzione dal testo originale)
Il Card. Ignace Moussa Daoud
Patriarca emerito di Antiochia dei Siri
Prefetto emerito della Congregazione per le Chiese Orientali


Siamo molto felici di conoscere che il Movimento Sacerdotale Mariano, fondato dal reverendo sacerdote Stefano Gobbi, che continua a dirigerlo, ha raggiunto il Medio Oriente, e che ad esso molti sacerdoti delle nostre Chiese orientali hanno aderito.
I cenacoli di preghiera che i sacerdoti tengono tra loro e con i fedeli, nelle chiese e nei santuari, li colmano di grazie abbondanti, accrescono la loro costanza nella loro vocazio­ne e nel loro zelo per la salvezza delle anime.
In occasione della terza edizione in lingua araba del "libro azzurro", che contiene le "ispirazioni" della Vergine date al padre Stefano Gobbi, noi incoraggiamo i sacerdoti e i fedeli orientali a possederlo, a camminare secondo le direttive e i consigli della Santa Vergine, ad ascoltare il suo continuo appello: "Fate quello che vi dirà".
Sono i bambini di Maria, che saranno ornati della grazia di Dio nei momenti delle difficoltà e delle prove, fiduciosi nella sicura promessa della Vergine: "Alla fine, il mio Cuore Immacolato trionferà".
Noi invitiamo dunque i membri del Movimento Sacerdotale Mariano a questa obbedienza filiale al Figlio Salvatore, donandovi la nostra benedizione Apostolica.


Città del Vaticano, 21/01/2002
Car. Ignace Moussa Daoud
Patriarca emerito di Antiochia dei Siri
Prefetto emerito della Congregazione per le Chiese Orientali.






I SEGNI DEI TEMPI


La venticinquesima edizione del libro è esaurita. Benché il diario sia terminato il 31 dicembre 1997, continuano a giungere richieste da ogni parte.
Questo fatto impone una riflessione.
Ho già fatto osservare che il libro risponde ad esigenze profondamente avvertite dalle anime ed a reali necessità della vita ecclesiale di oggi.
Ma c'è qualcosa di più.
Dalla lettura delle ultime pagine, che sviluppano una linea comune a tutto il libro, si comprende che in esso vengono descritti i segni dei tempi che viviamo ed il modo di una loro autentica interpretazione, alla luce dello Spirito.


- Anzitutto è chiaramente delineata la profonda crisi di fede, già annunciata dalla Madonna a Fatima, e che oggi si è fatta più estesa e più grave. Il continuo diffondersi degli errori anche all'interno della Chiesa, porta alla convinzione che si stia vivendo il tempo della grande apostasia, di cui scrive S. Paolo nella seconda lettera ai Tessalonicesi, al capitolo secondo, versetto terzo. Da qui il richiamo costante, preoccupato, persino accorato a camminare sulla strada della vera fede, seguendo Maria, La Vergine fedele, a cui ci si affida in maniera particolare, con la consacrazione al suo Cuore Immacolato.
- Poi viene ampiamente descritta la situazione di interiore disunità della Chiesa, causata dalla contestazione al Papa e dal rifiuto del suo Magistero. La dolorosa lacerazione, provocata dallo scisma di mons. Lefébvre, non è che un segno di una divisione più profonda, anche se non è ancora aperta e proclamata. Da qui il continuo invito ad una coraggiosa, umile e forte unità al Papa, che da Gesù Cristo ha il compito di pascere il suo gregge, di presiedere nella carità, di essere il fondamento di tutta la Chiesa e di mantenerla nella sicurezza della fede e della verità, seguendo Maria che è la Madre della unità.


- Inoltre è messo in forte rilievo che oggi l'ateismo teorico e pratico, esteso a livello mondiale, ha costruito una nuova civiltà atea e materialista, portando ad una generale giustificazione del peccato, non più visto come un male morale, ma esaltato dai mezzi di comunicazione sociale come un valore ed un bene. Così si diffonde l'abitudine a vivere nel peccato, a non confessarlo più, a ridurre l'impegno cristiano al piano comunitario e sociale, dimenticando il dovere personale di vivere in grazia di Dio e di camminare sulla strada della santità. Da qui il richiamo costante all'im­pegno della conversione, in uno sforzo ascetico a lottare contro il peccato, a camminare sulla strada della preghiera, della penitenza, del quotidiano esercizio delle virtù teologali della fede, speranza, carità e di tutte le virtù morali, specialmente della umiltà, della purezza, della ubbidienza, seguendo Maria che è per tutti esempio e modello di santità.


- Infine vi è il continuo e chiaro riferimento al genere apocalittico dei tempi che viviamo e questo, in verità, è l'a­spetto che più sconcerta ed anche scandalizza molti. Ma perché ci si deve stupire? Molti segni non indicano forse che stiamo vivendo proprio questi tempi?
Sottopongo alla riflessione di tutti alcune significative parole che il Papa Paolo VI ha detto nel 1977, un anno prima della sua morte, e che sono riportate nel libro «Paolo VI segreto» di Jean Guitton, a pagina 152 e 153. «C'è un grande turbamento, in questo momento, nel mondo e nella Chiesa, e ciò che è in questione è la fede.
Capita ora che mi ripeta la frase oscura di Gesù nel vangelo di S. Luca: "Quando il Figlio dell'uomo ritornerà, troverà ancora la fede sulla terra?".
Capita che escano dei libri in cui la fede è in ritirata su alcuni punti importanti, che gli episcopati tacciano, che non si trovino strani questi libri. Questo, secondo me, è strano.
Rileggo talvolta il vangelo della fine dei tempi e constato che, in questo momento, emergono alcuni segni di questa fine.
Siamo prossimi alla fine? Questo non lo sapremo mai.
Occorre tenersi sempre pronti, ma tutto può durare ancora molto a lungo. Ciò che mi colpisce, quando considero il mondo cattolico, è che, all'interno del cattolicesimo, sem­bra talvolta predominare un pensiero di tipo non cattolico, e può avvenire che questo pensiero non cattolico, all'interno del cattolicesimo, diventi domani il più forte. Ma non rappresenterà mai il pensiero della Chiesa. Bisogna che sussista un piccolo gregge, per quanto piccolo esso sia.» (Paolo VI).
Allora perché scandalizzarsi se Maria, Madre della Chiesa, oggi interviene in maniera molto forte, per formarsi il piccolo gregge, che resterà fedele a Cristo ed alla sua Chiesa?.
Il mio augurio è che chiunque prende in mano questo libro possa essere aiutato a fare parte del piccolo gregge fedele, che la Madonna ogni giorno si forma e custodisce nel rifu­gio sicuro del suo Cuore Immacolato.


Il Direttore Spirituale


8 Dicembre 2007 Solennità dell'Immacolata
Novantesimo delle Apparizioni di Fatima






INTRODUZIONE


IL MOVIMENTO SACERDOTALE MARIANO
Parte prima


ORIGINE - DIFFUSIONE - SPIRITUALITÀ ORIGINE.
L'8 maggio 1972 don Stefano Gobbi partecipa ad un pellegrinaggio a Fatima e, nella Cappellina delle Apparizioni, si trova a pregare per alcuni Sacerdoti che, oltre a tradire personalmente la loro vocazione, tentano di riunirsi in associazioni ribelli all'autorità della Chiesa.
Una forza interiore lo spinge ad avere fiducia nell'amore di Maria. La Madonna, servendosi di lui come di un umile e povero strumento, raccoglierà tutti quei Sacerdoti che accet­teranno l'invito a consacrarsi al suo Cuore Immacolato, ad essere fortemente uniti al Papa ed alla Chiesa a Lui unita, a portare i fedeli nel sicuro rifugio del suo Cuore materno.
Si sarebbe formata così una schiera potente, diffusa in tutte le parti del mondo e raccolta non con mezzi umani di propaganda, ma con la forza soprannaturale che scaturisce dal silenzio, dalla preghiera, dalla sofferenza, dalla fedeltà costante ai propri doveri.
Don Stefano chiese interiormente alla Madonna un piccolo segno di conferma che Ella, prima della fine dello stesso mese, puntualmente gli diede a Nazareth, nel Santuario dell'Annunciazione.
L'origine del Movimento Sacerdotale Mariano risale a questa semplice ed interiore ispirazione che, in Fatima, don Stefano ha avuto nella preghiera.
Ma che cosa si doveva poi fare in concreto?
Nell'ottobre dello stesso anno si tentò un timido avvio, con un incontro di preghiera e di amicizia fra tre Sacerdoti nella parrocchia di Gera Lario (Como); si diede notizia di questo Movimento su qualche giornale e rivista cattolica.
Nel marzo 1973 i Sacerdoti iscritti erano una quarantina. Nel settembre dello stesso anno, a S. Vittorino presso Roma, si tenne il primo raduno nazionale con la partecipazione di 25 sacerdoti, tra gli ottanta che ormai si erano iscritti.
Dal 1974 si iniziarono i primi Cenacoli di preghiera e di fra­ternità fra i Sacerdoti ed i fedeli; essi progressivamente si diffusero in Europa ed in ogni parte del mondo.
Fino alla fine del 2000 don Stefano Gobbi ha visitato più volte i cinque continenti per presiedere i Cenacoli Regionali, facendo più di 1000 voli di aereo e numerosi viaggi in macchi­na e in treno ed ha fatto 2.842 Cenacoli, di cui 1395 in Europa, 1054 in America, 105 in Africa, 146 in Asia e 142 in Oceania.
Questo costituisce una prova di come il Movimento, in questi anni, si sia ovunque mirabilmente diffuso.


DIFFUSIONE.
Il Movimento Sacerdotale Mariano è riuscito ad espandersi in maniera silenziosa e straordinaria.
In quasi tutte le Nazioni di Europa, America, Asia, Africa ed Oceania si sono ormai stabiliti i Responsabili nazionali, incaricati di raccogliere le adesioni e di seguire la formazione dei Cenacoli.
Ad essi è anche affidato l'incarico di nominare i vari Responsabili regionali e diocesani, curando che tutto venga compiuto nella più grande fedeltà allo spirito del Movimento.
Data l'autonomia che viene lasciata ai Centri nazionali, non è facile fare un quadro preciso della consistenza numerica.
Ciò non è di grande importanza, poiché ci si trova di fronte a «uno spirito», che sfugge ai controlli esterni e si realizza nella misura in cui ogni Sacerdote, che vi ha aderito, cerca di vivere ogni giorno la sua consacrazione a Maria.
Dalle lettere di iscrizione ricevute, gli aderenti sarebbero ormai circa quattrocento Vescovi ed oltre trecentomila Sacerdoti del clero diocesano e di tutti gli Ordini e Congregazioni religiose.
Per i laici, non essendovi una vera e propria iscrizione, non si può dare una cifra neppure approssimativa, anche se si tratta certamente dell'ordine di milioni.
È piacevole poi constatare l'esistenza di una larga fascia di Sacerdoti simpatizzanti; non si sono ancora iscritti al Movimento, ma dimostrano la loro solidarietà in vari modi e occasioni. Il loro numero è forse superiore a quello degli iscritti. Se vivono lo spirito del Movimento, anche se non figurano negli elenchi, fanno già ciò che in esso vi è di essenziale.
Benché, quasi senza accorgersene, si sia diventati una schiera numerosa, succede ancora che molti Sacerdoti non conoscano i confratelli, che vivono assai vicino e che appartengono al Movimento. Ciò avviene nelle regioni dove il M.S.M. è appena avviato, ma anche altrove. Ne è ragione la scarsa organizzazione di cui si dispone e che rimarrà come una sua caratteristica, ed il senso di riserbo, che conduce a non essere facili a dare elenchi e indirizzi al primo che ne faccia richiesta, trattandosi di una scelta spirituale, di un impegno soprattutto interiore.
Si assiste però ovunque a questo fatto meraviglioso: ci pensa la Madonna, attraverso i Cenacoli di preghiera e di fraternità, a far si che i suoi Sacerdoti si conoscano, si aiutino, si amino come fratelli e diventino forza di coesione fra tutto il clero.
Per la consolante realtà della Comunione dei Santi si sento­no membri ancora attivi, e quanto mai vicini, quei Sacerdoti, che ci hanno già preceduto nella vita eterna. Vi sono alcuni Cardinali (il primo di loro ad iscriversi fu Giacomo Lercaro, allora arcivescovo di Bologna), molti Vescovi (si ricorda, fra gli altri, Mons. Joao Venancio Pereira, già Vescovo di Leiria e Fatima, che si iscrisse nel 1973 e mori nel 1985) ed ormai piú di cinquemila preti, che hanno impreziosito i loro ultimi anni di intenso apostolato o di malattia, accogliendo e vivendo l'invito della Madonna nel Movimento Sacerdotale Mariano.
Fra essi è bene ricordare un Servo di Dio: P. Gabriele Allegra, noto biblista e traduttore della Sacra Scrittura in lingua cinese, la cui ultima fatica fu la traduzione in cinese del libro: «Ai Sacerdoti figli prediletti della Madonna».
Nella sua rapida e capillare diffusione, il M.S.M. ha trovato minori difficoltà di quanto si sarebbe potuto temere.
Essendo sua caratteristica la fedeltà alla Chiesa e l'ubbidienza ai legittimi Superiori, dove costoro - soprattutto a livello di Vescovi - si mostravano benevoli e incoraggianti, le cose procedevano con maggiore facilità. Piú pazienza nel sapere attendere si è dovuto usare dove l'Autorità si è mostrata perplessa o indifferente.
Soprattutto nella guida del «suo» Movimento, si avverte la presenza vigile ed illuminante della Madonna: conforta nelle difficoltà e frena negli entusiasmi; insegna ad usare con coraggio la libertà dei figli di Dio e, nello stesso tempo. impedisce di assumere atteggiamenti in contrasto o ribellione con i Superiori, il che è in contraddizione con il seconde dei punti basilari del M.S.M.: l'amore al Papa ed alla Gerarchia a Lui unita.


SPIRITUALITÀ.
a) Che cosa è il Movimento Sacerdotale Mariano.
Il M.S.M. è un piccolo seme piantato dalla Madonna nel giardino della Chiesa. Ben presto si è fatto grande albero, che ha disteso i suoi rami in ogni parte del mondo.
È un'Opera di amore, che il Cuore Immacolato di Maria oggi fa sorgere nella Chiesa, per aiutare tutti i suoi figli a vivere, con fiducia e filiale speranza, i momenti dolorosi della purificazione.
In questi tempi di gravi pericoli, la Madre di Dio e della Chiesa si muove, senza soste ed incertezze, per aiutare soprattutto i Sacerdoti, che sono i figli della sua materna predilezione.
In questa Opera naturalmente sono usati degli strumenti; in modo particolare è stato scelto don Stefano Gobbi.
Perché? In una pagina del libro viene data questa spiegazione: «Ho scelto te, perché sei lo strumento meno adatto; così nessuno dirà che è opera tua. Il Movimento Sacerdotale Mariano deve essere solo Opera mia. Attraverso la tua debolezza lo manifesterò la mia forza; attraverso la tua nullità Io manifesterò la mia potenza» (16 luglio 1973).
Il M.S.M. non è quindi una sia pur lodevole associazione, con tanto di statuto e dirigenti, promossa da qualche prete o anima fervorosa, ma è «uno spirito», come ha di esso felicemente intuito il Santo Padre Giovanni Paolo II. È un qualcosa di impalpabile, ma pur forte e vivo, come sono i doni di Dio, e ha come scopo principale il vivere la consacrazione al Cuore Immacolato di Maria.
Per i Sacerdoti l'affidarsi a Maria significa prendere maggiore coscienza della propria consacrazione fatta a Dio nel giorno del santo Battesimo e della Ordinazione sacerdotale.
Il M.S.M. diventa realtà non nelle cifre, nella risonanza dei nomi, nell'efficienza dell'organizzazione, ma nella misura in cui si ascolta la Madonna e si asseconda l'opera dello Spirito Santo, a lode della Santissima Trinità.
Appartiene allo spirito del Movimento chi, iscritto o no, si consacra al Cuore Immacolato di Maria e, cercando di vivere coerentemente ed operando in obbedienza e per il bene della Chiesa, aiuta anche i fedeli a vivere l'affidamento alla Madonna.
È un Movimento che accoglie tutti i Sacerdoti, diocesani e religiosi, senza distinzione di età e di mansioni. Vi si iscrivono Sacerdoti ,sereni e ardenti di zelo, come quelli amareggiati da negative esperienze personali e di apostolato.
II Cuore della Madonna è aperto a tutti i suoi figli; le sue braccia raccolgono ed uniscono fra loro i Sacerdoti, senza classificazioni e senza particolarismi.
La scelta di predilezione non è da parte della Madonna, che si rivolge decisamente a tutti: «Quanto comunico a te, figlio, non ti appartiene, ma è per tutti i miei figli Sacerdoti, che lo prediligo» (29 agosto 1973).
Si attua una scelta da parte di chi accetta volenterosamente il materno invito.
Chi vuole aderire al Movimento ed essere tenuto al corrente della sua attività, mandi per iscritto la sua adesione al Centro nazionale o regionale o, se questi non esistono ancora, indirizzi la sua domanda in Italia al:


Movimento Sacerdotale Mariano
Via Terruggia, 14
20162 Milano


La lettera di adesione però ' non servirebbe a nulla, se mancasse l'adesione interiore e, Più ancora, la volontà di vivere e fare vivere la consacrazione alla Madonna.
È bene poi ricordare che la Madonna si rivolge non soltanto agli iscritti al M.S.M. quando parla dei suoi figli prediletti, ma a tutti quei Vescovi e Sacerdoti che a Lei si sono affidati e che si sforzano di vivere come suoi consacrati.
L'impegno di una totale consacrazione al Cuore Immacolato di Maria dona ai Sacerdoti un profondo senso di fiducia e di serenità. Il credere, nelle circostanze concrete, che la Madonna è sempre vicina con l'ansia di aiutarci, come e meglio di quanto farebbe qualunque mamma, produce una sensazione di sicurezza, pur fra le sofferenze personali e le incertezze dei giorni che viviamo.
Si arriva al nocciolo del Messaggio evangelico, alla fede cioè nella Provvidenza di Dio, che ci porta ad accogliere ogni circostanza della vita con la filiale confidenza dei piccoli, che si abbandonano completamente al suo amore di Padre.
Così il passato viene affidato alla infinita misericordia del Cuore di Gesù; il futuro è atteso come dono della Provvidenza, che ci giungerà attraverso le mani della Mediatrice di ogni grazia; e il presente viene vissuto con gioioso impegno, come bambini che giocano o che lavorano, sotto gli occhi della Mamma.


b) Gli impegni caratteristici della sua spiritualità.
Sono tre gli impegni che caratterizzano la spiritualità del Movimento Sacerdotale Mariano: la consacrazione al Cuore Immacolato di Maria; l'unità al Papa ed alla Chiesa a Lui unita; condurre i fedeli ad una vita di affidamento alla Madonna.
Le pagine che illustrano la spiritualità del Movimento sono desunte dalle Circolari 21, 23 e 24 di don Stefano Gobbi.


1) Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria.
Si vivono tempi difficili, insicuri e dolorosi. Oggi il dragone rosso domina nel mondo ed è riuscito a costruire una civiltà atea. L'uomo, ingigantito dal progresso tecnico e scientifico, si è messo al posto di Dio ed ha costruito una nuova civiltà secolare.
Questo radicale rifiuto di Dio è il vero castigo per l'odierna società.
Essendo Dio il Salvatore e Gesù Cristo il solo Redentore dell'uomo, l'umanità oggi può salvarsi alla condizione che ritorni al Signore. Altrimenti essa corre il pericolo di distruggersi con le sue stesse mani.
Ma come può essere salvata, se continua con ostinazione a rifiutare Dio, che può condurla alla salvezza?
Qui entra la funzione di Maria a motivo della sua maternità.
Maria è madre di Gesù ed è stata costituita da Gesù vera madre di tutti gli uomini.
Maria è dunque Madre anche degli uomini di oggi, di questa umanità ribelle e così lontana da Dio.
Suo compito materno è quello di salvarla. E la Madonna, per poterla salvare, vuole farsi strada del suo ritorno al Signore. Lei agisce in ogni maniera e si dà molto da fare per questo ritorno. Ecco il significato di tante sue manifestazioni straordinarie, che oggi sono così numerose: vuole farci com­prendere che la Mamma Celeste è presente ed opera in mezzo ai suoi figli.
Ella vuole agire di persona, ma non direttamente. Può agire attraverso quei figli che si consacrano al suo Cuore Immacolato, che si affidano a Lei completamente, in modo che in loro Lei stessa può vivere e manifestarsi.
E vuole anzitutto operare attraverso i Sacerdoti, perché sono i suoi figli prediletti.
È tipico della spiritualità del M.S.M. non formulare la dottrina della consacrazione, del resto già conosciuta nella Chiesa, ma proporre di farne la esperienza nella vita di ogni giorno. Per questo delinea un itinerario, che porta alla perfezione dell'affidamento alla Madonna e si sviluppa attraverso quattro tappe successive: abituarsi a vivere con Maria; lasciarsi da Lei interiormente trasformare; entrare con Lei in una comunione di cuori; finalmente rivivere Maria.
Il traguardo cui conduce il cammino della consacrazione, richiesta come primo impegno per appartenere al M.S.M., è dunque questo: lasciare che Maria viva ed operi in noi.
«Voglio amare con il vostro cuore, guardare con i vostri occhi, consolare ed incoraggiare con le vostre labbra, aiutare con le vostre mani, camminare con i vostri piedi, seguire le vostre orme insanguinate e soffrire con il vostro corpo crocifisso» (1° luglio 1981).
Ora si comprende perché la Madonna domanda la consacrazione al Cuore Immacolato a chi vuole fare parte della sua schiera.
Lei stessa vuole vivere ed agire nei suoi figli consacrati, in modo che essi diventino espressione del suo dolore e del suo amore materno, ed operino instancabilmente per ricondur­re a Dio tutti gli uomini.
Così l'umanità di oggi potrà giungere alla salvezza sulla strada dell'amore materno di Maria, che diventa il canale attraverso il quale può giungere a tutti l'amore misericordioso di Gesù.
La consacrazione al Cuore Immacolato di Maria è ordinata solo alla consacrazione del mondo, cioè al pieno ritorno del mondo alla perfetta glorificazione del Signore.
Si comprende anche perché il Papa Giovanni Paolo II, nell'atto di consacrazione o affidamento al Cuore Immacolato di Maria, vede il mezzo Più efficace per ottenere il dono della divina Misericordia sulla Chiesa e su tutta l'umanità (Dives in Misericordia, 15).
E si illumina di profondo significato il gesto, sovente da alcuni criticato, che spesso ripete, con fervore ed intima gioia dell'anima, della sua personale consacrazione a Maria. Si capisce quello che fa in ogni parte del mondo, quando si reca nei Santuari Più celebri, per consacrare al Cuore Immacolato le Chiese locali in cui si trova, durante i suoi frequenti pellegrinaggi apostolici.
La ragione profonda è che, nella consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, il Papa vede il mezzo Più potente per ottenere sul mondo contemporaneo il dono prezioso dell'Amore Misericordioso di Gesù. «...Oh, quanto profondamente sentiamo il bisogno di consacrazione per l'umanità e per il mondo: per il mondo contemporaneo! ... Oh, quanto ci fa male quindi tutto ciò che, nella Chiesa e in ciascuno di noi, si oppone alla santità ed alla consacrazione! ... Siano benedette tutte quelle anime che obbediscono alla chiamata dell'eterno Amore. Siano benedetti coloro che, giorno dopo giorno, con inesausta generosità accolgono il tuo invito, o Madre, a fare quello che dice il tuo Gesù, e danno alla Chiesa ed al mondo una serena testimonianza di vita ispirata al Vangelo» (Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria di Giovanni Paolo II fatta il 13 maggio 1982 a Fatima).


2) L'unità al Papa ed alla Chiesa a Lui unita.
La Chiesa è divina ed umana e, nella sua parte umana è fragile e peccatrice ed ha così bisogno di fare penitenza.
La Chiesa è Luce del mondo, «Lumen gentium», ma spesso i mali del mondo in cui vive diventano le malattie che attaccano la parte umana della Chiesa. Ciò è provato da quasi duemila anni della sua storia.
Oggi la Chiesa vive in un mondo che ha costruito una nuova civiltà secolare. Lo spirito di questo mondo, o il secolarismo entrato al suo interno, ha causato lo stato di grande sofferenza e di crisi in cui la Chiesa si trova. È il famoso “fumo di Satana” di cui ha parlato Papa Paolo VI, di venerata memoria.
Il secolarismo, a livello intellettuale, diventa “razionalismo” ed, a livello di vita, diviene «naturalismo».
A causa del razionalismo, oggi vi è la tendenza a interpretare in maniera umana tutto il mistero di Dio ed il deposito della verità rivelata, e così sovente si negano i dogmi fondamentali della fede e si diffondono gli errori Più gravi in maniera nasco­sta ed ambigua.
Questi errori vengono talvolta insegnati anche in scuole cattoliche e poco o nulla si salva della Divina Scrittura e persino del Vangelo di Gesù.
«Avete composto un vostro Vangelo con le vostre parole» (25 settembre 1976).
A motivo del naturalismo, oggi vi è l'abitudine di dare molto valore alla propria azione personale, alla efficienza ed alla programmazione nel settore apostolico, dimenticando il valore pri­mario della Grazia Divina e che la vita interiore di unione con Cristo, cioè di preghiera, deve essere l'anima di ogni apostolato.
Da qui ha origine la graduale perdita della coscienza del peccato come un male e la trascuratezza del sacramento della Riconciliazione, che ormai si è diffusa in tutta la Chiesa.
Contro questi errori che, in maniera subdola e pericolosa, insidiano l'integrità della fede, si è chiaramente pronunciato il Cardinale Joseph Ratzinger, Prefetto della Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede, con la sua famosa intervista, pubblicata nel libro «Rapporto sulla fede».
Ma anche il Magistero del Papa si pronuncia spesso con forza e con insistenza.
Allora viene spontaneo domandarsi: come mai la Chiesa non è ancora uscita da questa sua profonda crisi di fede?
II persistere ancora della crisi nella Chiesa dipende solo dalla sua interiore disunità. A causa di essa, oggi non tutti ascoltano e seguono quanto il Papa indica con il suo Magistero.
La Madonna ha ottenuto alla Chiesa un grande Papa, consacrato al Suo Cuore Immacolato e che Lei stessa conduce su tutte le strade del mondo, per diffondere la Luce di Cristo e del suo Vangelo di salvezza e per confermare nella fede tutti, Pastori e greggi a loro affidati. Ma, attorno al Papa, spesso vi è un grande vuoto: il suo Magistero non è sostenuto da tutta la Chiesa e sovente la sua parola cade in un deserto.
Eppure il rinnovamento della Chiesa passa solo attraverso la sua interiore unità. Il cammino da percorrere è pertanto quello della piena unione di tutti i Vescovi, i Sacerdoti ed i fedeli con il Papa.
Ecco spiegata la profonda ragione del secondo impegno del Movimento Sacerdotale Mariano. La Madonna domanda oggi di essere di esempio a tutti in questa unità. Esempio nell'amare il Papa, nel pregare e soffrire per Lui, nell'ascoltare e diffondere il suo Magistero, e specialmente nell'ubbidirgli sempre in tutto.
La Madonna vuole che nel clero ritorni l'esercizio umile e forte della virtù dell'ubbidienza.
Naturalmente l'ubbidienza al Papa, il quale è punto di riferimento e di comunione con il Vescovo, implica la comunione di ubbidienza con il Pastore della propria diocesi e con i propri Superiori.
(3 Condurre i fedeli all'affidamento alla Madonna.
Sin dall'inizio si è sentito che i religiosi ed i fedeli erano chiamati a fare parte di questo Movimento.
Infatti il terzo impegno di un Sacerdote del M.S.M. è quello di condurre i fedeli, affidati alla sua cura pastorale, alla consacrazione al Cuore Immacolato di Maria.
«... Ma i Sacerdoti ora devono incominciare ad agire; per loro voglio tornare in mezzo ai miei fedeli, perché è con essi, attorno ai miei Sacerdoti, che lo voglio formarmi la mia schiera invincibile...» (1° novembre 1973).
Questo spiega perché il M.S.M., che è sorto in primo luogo per i sacerdoti, si apra anche sul vastissimo mondo dei laici, dando origine al Movimento Mariano.


c) II Movimento Mariano.
Esso è costituito da tutti i religiosi non sacerdoti e dai fedeli, che si impegnano a vivere una vita di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, in serena comunione con i loro preti ed i loro vescovi. Essi non sono uniti da alcun vincolo giuridico e possono liberamente operare nelle associazioni ecclesiali cui appartengono.
Come aderenti al Movimento Mariano, si impegnano in un'esperienza di vita totalmente affidata alla Madonna, perché siano da Lei aiutati a rimanere fedeli alla propria consacrazione battesimale, a divenire testimoni di comunione e di unità, in uno sforzo costante di conversione, per mezzo della preghiera e della penitenza.


1) Vivere il Battesimo.
Nell'atto di consacrazione, riportato alla fine del libro, per gli aderenti al Movimento Mariano, si legge: «Con questo atto di consacrazione intendiamo vivere, con te e per mezzo di te, tutti gli impegni assunti con la nostra consacrazione battesimale».
Queste parole mettono in evidenza come un fedele, che si consacra al Cuore Immacolato, viene aiutato dalla Madonna soprattutto a vivere oggi gli impegni assunti nel momento del Battesimo. B naturale che, in questi tempi, il cristiano, immerso in un mondo così secolarizzato, trovi molto difficile vivere la sua consacrazione battesimale.
Il Battesimo opera una radicale trasformazione: comunica la grazia e la stessa vita divina, configura a Gesù Cristo, di cui si diventa fratelli e che si deve rivivere nella propria vita.
Ora, attraverso tutti i mezzi di comunicazione sociale, il cristiano viene facilmente strumentalizzato e persino manipolato dal mondo in cui vive, sicché spesso, quasi senza accorgersene, ne recepisce e ne condivide i valori, che si oppongono a quelli insegnati da Cristo.
Così oggi quanti sono i battezzati che, nella vita di ogni giorno, giungono a tradire la consacrazione battesimale!
Come impegno specifico del Movimento Mariano, la Madonna domanda che i fedeli si consacrino al suo Cuore Immacolato; allora, come Mamma, dolcemente li conduce a vivere il loro battesimo, nella piena fedeltà a Gesù ed alla sua Chiesa.


2) Testimoni di comunione e di unità.
Ancora viene detto nell'atto di consacrazione per i fedeli: «Ti promettiamo di essere uniti al Santo Padre, alla Gerarchia ed ai nostri Sacerdoti, così da porre una barriera al processo di con­testazione del Magistero, che minaccia le fondamenta stesse della Chiesa».
È questo un impegno caratteristico, che qualifica ogni fedele che appartiene al Movimento, e lo sollecita a diventare nella Chiesa sempre un elemento di comunione, di pacificazione e di unità. In questo periodo della sua purificazione, la Chiesa vive momenti di grande sofferenza.
Il M.S.M. vuole anzitutto partecipare pienamente a tutte le sofferenze della Chiesa, bevendo insieme con lei il calice di molte amarezze. Per questo non è mai chiamato ad agire con la critica, con il giudizio, e tantomeno con la condanna. Perciò non condivide, anzi apertamente rifiuta, il metodo oggi seguito da molti che pubblicamente, anche attraverso la stampa, critica­no, in maniera acerba e cattiva, la santa Madre Chiesa.
Non si deve mai versare aceto sulle sue piaghe aperte e sanguinanti. Il solo aiuto che il Movimento vuole dare oggi alla Chiesa è quello dell'amore: di un amore filiale e misericordioso.
«Vi farò amare tanto la Chiesa. Oggi la Chiesa attraversa momenti di grande sofferenza, perché dai suoi figli è amata sempre di meno. Da tanti si vuole rinnovarla e purificarla solo con la. critica, con attacchi violenti alla sua istituzione. Nulla si rinnova e si purifica senza amore» (9 novembre 1975).
Impegno specifico del Movimento Mariano è quello di condurre i fedeli ad essere oggi testimoni di amore alla Chiesa.
Un amore che deve concretarsi in una presenza fedele ed appassionata, per condividere il suo dolore e portare con lei la sua grande Croce.
Un amore soprattutto che porta ad essere, in ogni circostanza, elementi di coesione e di unità, così da contribuire a guarire la Chiesa da tante sue profonde e dolorose lacerazioni.


3) Impegno di conversione.
Viene ancora affermato, nella formula di consacrazione per i laici: «Ci impegnamo ad operare in noi quella interiore conversione tanto richiesta dal Vangelo».
La Madonna domanda anche ai fedeli, che appartengono al Movimento, un quotidiano impegno di conversione, sulla strada della preghiera e della penitenza.
Per questo, come Mamma attenta e preoccupata, li aiuta a fuggire il peccato, a vivere in grazia di Dio, li invita alla confessione frequente, ad una intensa vita Eucaristica, ad osservare sempre la Legge di Dio, con un particolare impegno a vivere la virtù della purezza specialmente da parte dei giovani e dei fidanzati, e la castità coniugale nel sacramento del matrimonio, secondo la dottrina di Cristo, recentemente riaffermata dal Magistero della Chiesa.
E questo oggi diventa tanto necessario, per reagire ad una sfacciata impurità che viene ovunque diffusa, e se si vuole contribuire a rendere il mondo Più pulito e Più bello.
«I fedeli siano di esempio con un austero modo di vivere, con il ripudio di una moda sempre Più provocante ed oscena, con l'osteggiare in ogni modo il diffondersi di stampe e di spettacoli immorali e questo continuo dilagare di fango, che tutto sommerge.
Siano di esempio a tutti per la loro purezza, per la loro sobrietà e per la loro modestia.
Fuggano tutti quei luoghi dove viene profanato il carattere sacro della loro persona. Formino, attorno ai miei Sacerdoti, il mio grande esercito bianco» (1° novembre 1973).
Ormai sono decine di milioni i laici che, da ogni parte del mondo, hanno aderito al Movimento Mariano e spesso, proprio da loro, i Sacerdoti ricevono buon esempio, aiuto concreto e pre­zioso incoraggiamento.


d) I Cenacoli.
Si può dire che il M.S.M. opera in tutti gli ambienti della vita ecclesiale, in cui si trovano personalmente impegnati i suoi aderenti: dalle case religiose alle parrocchie, dal settore della teolo­gia alla pastorale, dalla spiritualità all'apostolato missionario.
Quanto Più un Sacerdote vive lo spirito del Movimento, tanto Più si impegna con entusiasmo e fa proprie le iniziative della Chiesa. Talvolta però il Movimento si sviluppa, all'interno della vita ecclesiale, con una sua tipica attività che è quella di radunare i Sacerdoti ed i fedeli in incontri di preghiera e di fraternità, chiamati «Cenacoli».


1) Cenacoli regionali, diocesani e familiari.
I Cenacoli regionali e diocesani si sviluppano sempre in unione con il Vescovo del luogo il quale, o partecipa personalmente o, alle volte, manda il suo assenso e la sua benedizione.
Questi Cenacoli offrono una invidiabile occasione per fare concreta esperienza di preghiera fatta insieme, di fraternità vissuta, e sono di grande aiuto a tutti nel superare dubbi e difficoltà, per procedere con coraggio sulla difficile via della consacrazione.
Fra i Sacerdoti, che si sono assunti il compito di radunare i confratelli, sono stati scelti i Responsabili del Movimento, a livello nazionale, regionale e diocesano.
Dai Responsabili di ogni nazione si ricevono resoconti assai confortanti, in cui si assicura che i Cenacoli hanno sempre un maggiore sviluppo.
I Cenacoli familiari sono oggi particolarmente provvidenziali, di fronte al grave disgregamento della vita familiare.
In essi una o Più famiglie del Movimento si riuniscono in una medesima casa: si recita il Rosario, si medita sulla vita di consacrazione, si fa esperienza di fraternità comunicandosi recipro­camente problemi e difficoltà e si rinnova sempre insieme l'atto di affidamento al Cuore Immacolato di Maria.
Si è ormai accertato che, dai Cenacoli familiari, le famiglie cristiane sono aiutate a vivere oggi come vere comunità di fede, di preghiera e di amore.


2) La struttura dei Cenacoli.
La struttura dei Cenacoli è assai semplice. A imitazione dei discepoli, che erano riuniti con Maria nel Cenacolo di Gerusalemme, ci si ritrova insieme:
- Per pregare con Maria.
I Cenacoli devono essere anzitutto incontri di preghiera.
Ma questa preghiera deve essere fatta con Maria.
È per questo motivo che una caratteristica comune a tutti i Cenacoli è la recita del santo Rosario. Con esso si invita la Madonna ad unirsi alla nostra preghiera, si prega insieme con Lei, mentre da Lei stessa viene svelato alle anime il mistero della vita di Gesù.
«Il vostro Rosario, che nei Cenacoli recitate, assecondando la pressante richiesta della vostra Mamma Celeste, è come una immensa catena di amore e di salvezza, con cui potete avvolgere persone e situazioni e persino influire su tutti gli avvenimenti del vostro tempo. Continuate a recitarlo, moltiplicate i vostri Cenacoli di preghiera» (7 ottobre 1979).
- Per vivere la consacrazione.
Durante i Cenacoli ci si deve aiutare reciprocamente a vivere la consacrazione al Cuore Immacolato di Maria.
Ecco la via da seguire: abituarsi al modo di vedere, di sentire, di amare, di pregare e di operare della Madonna.
A questo deve servire la pausa di meditazione che si fa nei Cenacoli, perché vi sono altri momenti e altri luoghi per gli aggiornamenti, che pure sono indispensabili per tutti.
In genere questo spazio di tempo viene dedicato alla comune meditazione del libro del Movimento. Non rientra perciò nello spirito del Cenacolo trascorrerlo ascoltando dotte conferenze o aggiornamenti culturali, altrimenti si corre il pericolo di allontanarsi da quel clima di semplicità e di familiarità, che tanto rende fruttuosi i nostri incontri.
- Per fare fraternità.
Finalmente nei Cenacoli si è tutti chiamati a fare esperienza di una autentica fraternità. Non è forse questa una delle Più belle esperienze, che si fa sempre in ogni Cenacolo?
Quanto Più si prega e si lascia spazio all'azione della Madonna, tanto Più si sente di crescere anche nell'amore scambievole fra di noi.
«Perché vi voglio uniti in Cenacolo con Me? Per aiutarvi a volervi bene ed a vivere nella vera fraternità, in compagnia della Mamma. È necessario oggi che i miei Sacerdoti si conoscano, si aiutino, si vogliano veramente bene, siano come fratelli riuni­ti dalla Mamma. C'è troppa solitudine, c'è troppo abbandono oggi per i miei Sacerdoti. Non li voglio soli: si aiutino, si amino, si sentano e siano veramente tutti fratelli» (17 gennaio 1974).
Al pericolo della solitudine, oggi particolarmente sentita e pericolosa per i Sacerdoti, ecco il rimedio offerto dalla Madonna: il Cenacolo, dove ci si riunisce con Lei per poterci conoscere, amare ed aiutare come fratelli.


e) Un aiuto per la Chiesa.
Al termine di questa prima parte della Introduzione, dove soprattutto si è cercato di spiegare l'origine, la diffusione e la spiritualità del Movimento Sacerdotale Mariano, viene naturale porsi questa domanda: ma che significato ha questo Movimento oggi nella Chiesa? Fra moltissime associazioni che operano, a tutti i livelli, quale è la sua funzione nella vita ecclesiale?
Alla domanda mi pare di dover dare questa semplice risposta: il M.S.M. è un aiuto, che la Mamma Celeste oggi offre alla Chiesa, perché avverta la sua presenza materna, sia consolata in mezzo a grandi sofferenze, e si senta sempre circondata dall'amore e dalla preghiera di tanti suoi figli.
Con il M.S.M. la Madonna vuole offrire alla Chiesa un valido aiuto a superare la dolorosa crisi della purificazione che sta vivendo in questi tempi.
A causa di questa crisi, si vede che Ordini e Congregazioni religiose, una volta fiorenti, attraversano ora momenti di particolari difficoltà.
Con la sua Opera la Madonna desidera aiutare tutti a superare con Lei i momenti attuali di sofferenza e perciò invita, prima i Sacerdoti, poi i Religiosi e i fedeli a consacrarsi al suo Cuore Immacolato ed alla Più grande fedeltà al Papa ed alla Chiesa.
Il motivo per cui il Movimento non ha alcuna esistenza giuridica è perché tale aiuto possa Più facilmente venire accolto da tutti.
In ciò sta la sua debolezza, perché, non avendo una fisionomia giuridica, si trova nella impossibilità di chiedere quella approvazione ufficiale, che potrebbe facilitargli il cammino.
Ma questa è anche la sua forza, perché, non imponendo alcun legame associativo, facilita i Sacerdoti ed i Religiosi ad aderirvi.
Se si paragona la Chiesa ad un grande albero, direi che scopo del M.S.M. non è di aggiungere un altro ramo ai molti che ha, ma è quello di immettervi una forza segreta che, partendo dal Cuore Immacolato di Maria, si diffonde a tutti i rami della Chiesa, aiutandoli a svilupparsi ciascuno secondo la propria funzione e la sua particolare fisionomia, e comunicando a tutti maggiore vigore e bellezza.
Se poi si vuole conoscere quale è la qualità che maggiormente colpisce nel Movimento Sacerdotale Mariano, mi pare di dovere affermare che è la sua essenziale povertà.
Il Movimento è cosi povero, che non ha neppure una sua esistenza ufficiale. E, non esistendo, è naturale che non possa essere, in alcun modo, catalogato.
Talvolta, sorridendo, si dice fra di noi: siamo ormai oltre trecentomila Sacerdoti e decine di milioni di fedeli, che apparteniamo al Movimento Sacerdotale Mariano, ma in nessuna parte si trova la prova che esistiamo.
Il Movimento è così povero, che non può neppure possedere mezzi propri e non ha la possibilità di accettare lasciti né beni. Esso vive delle sole offerte, che la Provvidenza gli manda, per sopperire alle ingenti spese della stampa dei libri e della loro diffusione. Anche in ciò però ogni Centro nazionale si regola autonomamente per la vita del Movimento, in base ai mezzi che la Provvidenza mette a sua disposizione.
11 Movimento è povero di appoggi umani, anche di quelli che potrebbero procurare gioia e conforto, in mezzo alle inevitabili difficoltà che si incontrano.
Tali potrebbero essere particolari raccomandazioni da parte dei Superiori, elogi ed incoraggiamenti delle autorità ecclesiastiche e vari altri attestati di benemerenza.
Il sicuro appoggio che la Madonna ci vuole donare è il suo Cuore Immacolato, e la sola lettera di raccomandazione è quella che si trova scritta nella vita di ogni Sacerdote, che a Lei si consacra, perché sia così aiutato a giungere alla santità.
Questa radicale povertà del Movimento Sacerdotale Mariano deve essere amata, benedetta e vissuta da ciascuno di noi.
Perché è la stessa povertà di Maria, che si riflette nella sua Opera.
E la povertà della Regina del cielo, che si nasconde sotto le vesti di una semplice donna di casa.
E la povertà della nostra Mamma Immacolata e tutta piena di Grazia, che si svela nel suo così semplice e normale modo di vivere, al servizio perfetto del suo sposo Giuseppe e del suo divin figlio Gesù.
La povertà di Maria deve sempre riflettersi in questa sua Opera, perché anche il Movimento Sacerdotale Mariano deve esistere, diffondersi ed operare solo al servizio e come perfetto servizio di amore alla Chiesa.
Ecco perché il Movimento non deve avere neppure una sua propria esistenza: esso può vivere solo nella vita della Chiesa ed al servizio della Chiesa.
La Chiesa, in questa maniera, può veramente essere aiutata a portare la sua grande Croce, in questi sanguinosi momenti della sua purificazione, e dalla luce che il Cuore Immacolato le do­na, per mezzo di tanti suoi figli prediletti, è sostenuta a procedere verso il suo Più grande splendore.
«Così, attraverso di voi che mi avete risposto, la mia Luce sempre Più si diffonde nella Chiesa, e la Chiesa riprende vigore e fiducia, forza e nuovo slancio per l'evangelizzazione e la salvezza di tutti i popoli della terra» (14 novembre 1980).






Parte seconda
CRITERI TEOLOGICI PER LA COMPRENSIONE DEL LIBRO


Alcuni credono che il Movimento Sacerdotale Mariano si identifichi con il libro «Ai Sacerdoti figli prediletti della Madonna», e cioè che il Movimento ed il libro siano la stessa cosa.
È un errore. Infatti il M.S.M. è distinto da libro.
II Movimento e un'Opera della Madonna e consiste essenzialmente nel chiamare i Sacerdoti alla consacrazione al suo Cuore Immacolato, ad una grande unità al Papa ed alla Chiesa e ad orientare i fedeli ad una rinnovata devozione mariana.
Come si vede, l'enunciazione dei punti che caratterizzano il Movimento è assai semplice e, quando uno li vive, vi appartiene, anche se, per ipotesi, non avesse mai conosciuto l'Opuscolo.
In questo senso il Movimento Sacerdotale Mariano è distinto dal libro.
Ma quando uno incomincia seriamente a vivere questi impegni, sente naturale il bisogno di domandarsi: come debbo viverli? Chi mi dona sicurezza che li vivo? Quale strada devo percorrere?
A queste domande risponde il libro, perché esso traccia l'itinerario che si deve compiere, per vivere concretamente la consacrazione al Cuore Immacolato di Maria.
Può dunque il M.S.M. fare a meno del libro? In teoria si, ma in pratica assolutamente no.
Infatti, come il Movimento è Opera della Madonna, cosi è Lei stessa che, con il libro, si è scelto uno strumento indi­spensabile per la sua diffusione e per una genuina comprensione del suo spirito.
«Anche il libro è solo un mezzo per la diffusione del mio Movimento. Un mezzo importante, che lo ho scelto, perché piccolo. Esso servirà a fare conoscere a molti questa mia Opera di amore fra i miei Sacerdoti» (24 giugno 1974).
Ora mi sembra utile soffermarsi un poco a chiarire l'origine e la forma letteraria del libro, i suoi pregi ed i suoi limiti e, soprattutto, a tracciare alcuni criteri di sana teologia, che si ritengono necessari per una sua esatta comprensione.
In questa indagine ci si è avvalso del notevole aiuto apportato dalle Circolari 16 e 18 di don Stefano Gobbi ed, in particolare, dalla precedente introduzione.


a) Origine e forma del libro.
Dal luglio 1973 don Stefano aveva iniziato ad annotare alcuni pensieri limpidi e forti, che gli nascevano dall'anima.
In obbedienza al Direttore spirituale, si pensò di raccoglierli in un Opuscolo di poche pagine e si riuscì così a preparare la prima edizione, che fu presentata al raduno dei Sacerdoti del Movimento, che si tenne a fine settembre dello stesso anno.
L'accoglienza fatta al medesimo fu piuttosto negativa. Perché un tale rifiuto, nonostante si giudicasse il contenuto perfettamente conforme a quanto, nella preghiera e nei colloqui, si era intuito come il cammino del Movimento Sacerdotale Mariano? Per le stesse ragioni per cui, anche oggi, il libro da molti trova difficoltà nell'essere accettato.
- Anzitutto perché mancava di approvazione ecclesiastica. Essa non era richiesta, trattandosi allora di una piccola pubblicazione pro-manoscritto e fuori commercio.


- Poi per la forma letteraria con cui si presentava. Infatti indicava l'indirizzo spirituale del Movimento come tracciato dalla Madonna stessa, attraverso un fenomeno mistico detto «locuzione interiore», ed ai preti questo aspetto torna solitamente sgradito.


- Specialmente perché, con tanti messaggi che oggi circolano, dei quali è lecito pensare che una parte sia di origine patologica ed un'altra di discutibile autenticità, si temeva che, presentando il libro sotto questa forma, si sarebbe esposto a trovare sul suo cammino insormontabili ostacoli e gravi difficoltà, soprattutto da parte delle autorità ecclesiastiche.
Queste perplessità però venivano gradualmente superate da una sempre più vasta accoglienza fatta al libro da parte dei sacerdoti, religiosi e fedeli e dal moltiplicarsi ovunque delle sue traduzioni nelle principali lingue conosciute.
Si avvertiva da tutti, prima con una certa sorpresa e poi con profonda gioia dell'anima, che esso era un mezzo molto povero e piccolo, ma scelto dalla Madonna per la diffusione del Movimento in ogni parte del mondo.
Il libro infatti è uno strumento, umanamente assai limitato,di cui la Mamma Celeste ha voluto servirsi per attirare i Sacerdoti ed i fedeli a loro affidati. Una volta attratti al suo Cuore materno. Sacerdoti e fedeli verranno da Lei introdotti nell'intimo del Cuore di Gesù, per vivere nel cuore della Chiesa, suo Corpo Mistico.
Se si prende fra le mani questo libro con rispetto, e lo si medita con semplicità di cuore, ci si accorge di ascoltare una parola viva, dolce come il miele e tagliente come una spada.
In esso viene proposta una spiritualità basata sulla Rivelazione e la vita della Chiesa, attraverso pilastri lumino­si quali S. Giovanni Evangelista, i santi Francesco di Assisi e di Sales, S. Luigi Grignion de Montfort, S. Giovanni Bosco, S. Teresa di Lisieux e S. Massimiliano Kolbe.
Se ne può verificare la validità solo se la traduciamo in pratica: dai frutti si conoscerà la qualità dell'albero.
Il libro non è organizzato in capitoli ben definiti e concatenati, perché lo stesso Movimento Sacerdotale Mariano viene compreso più chiaramente nelle sue esigenze e ricchezze, man mano che la Madonna lo fa conoscere attraverso gli scritti di don Stefano Gobbi.
Lei stessa delinea, diffonde e stabilisce il M.S.M., in maniera tanto discreta quanto grandiosa, ormai in ogni parte del mondo.


b) Pregi e limiti del libro.
I pregi e i limiti del libro derivano dall'essere un semplice, ma prezioso strumento per il Movimento Sacerdotale Mariano.


1) È un mezzo prezioso per la sua diffusione.
Il M.S.M., si è ormai diffuso in ogni parte e vi è sempre giunto attraverso il libro. Esso è stato spontaneamente tradotto nelle principali lingue ed ha cosi potuto offrire ai Sacerdoti la possibilità di conoscere il pressante invito della Madonna a consacrarsi al suo Cuore Immacolato.
Da tutti i continenti i Sacerdoti, attirati dal suo invito materno, hanno risposto con la loro adesione al Movimento, si sono affidati a Maria, hanno iniziato a riunirsi nei Cenacoli e, in tal modo, l'Opera della Madonna è riuscita a diffondersi ovunque e a giungere persino nelle parti più remote e lon­tane della terra.
Quando don Stefano, per partecipare ai Cenacoli, si reca anche nei luoghi più sconosciuti, trova la bella sorpresa di vedere il Movimento già diffuso, poi deve riconoscere che il mezzo di una tale diffusione è sempre stato il libro.
Il libro dunque adempie, in maniera meravigliosa, al compito di fare conoscere ovunque il Movimento Sacerdotale Mariano.


2) È un mezzo prezioso per la comprensione del suo spirito.
La meditazione di quanto è contenuto nel libro spesso riesce ad operare vere trasformazioni nelle anime. Esso aiuta a vivere lo spirito della consacrazione, e talvolta lascia nei Sacerdoti l'impressione di rispondere a loro particolari necessità, li incoraggia a superare circostanze difficili, li conduce gradualmente a fare ogni cosa con Maria, per mezzo di Maria ed in Maria.
Le migliaia di lettere di adesione, inviate dai Sacerdoti ai vari Centri nazionali, testimoniano questa realtà.
Cito, a conferma, alcuni brani di tre lettere di Sacerdoti, che ho ricevuto.
Da un Sacerdote italiano: «Sono in possesso del vostro libro, che mi ha fatto conoscere il mio Vescovo, ora defunto.
Egli leggeva abitualmente il libretto, l'aveva sempre in mano e, quando i suoi occhi incominciarono a perdere la forza, ero io che dovevo leggergli alcune pagine. Egli si dilettava, provava grande utilità per il suo spirito, ne traeva gioia e fervore».
Da un Missionario in Brasile: «La mia paura è quella di fermarmi e ne ho tanti di motivi. Questi sono elencati in quelle facili tentazioni, che, or l'una or l'altra, sono il mio cibo di ogni giorno. Poi, meditando il libro, rinnovo il mio atto di abbandono nel Cuore Immacolato di Maria e, un po' alla volta, la fiducia rinasce. Come vorrei vivere la consapevolezza di essere proprietà di Maria!».
Da un paese del centro America: «Sono un sacerdote ridotto allo stato laicale da 14 anni; non pregavo più, travolto da una grave crisi di fede e di morale. Sono professore in una grande Università. Ho avuto tra le mani il vostro libro, ma per molti mesi non lo lessi, credendolo un trattatello comune e corrente di devozione mariana. Finalmente sentii il deside­rio di aprire il libro, che non avevo ancora aperto. Non so cosa successe in me. Dalla prima pagina si svegliò un desi­derio crescente di leggere più e più, un fervore, un rinnovato amore a Gesù ed alla sua Chiesa. Mi sono allora ricordato di ciò che avevo imparato in Seminario: a Gesù per mezzo di Maria. Mi sono preparato durante tutto il mese di novembre e 1'8 dicembre ho fatto la mia consacrazione al Cuore Immacolato».
Pregi innegabili del libro sono dunque i contributi che esso riesce a dare nella diffusione e nella comprensione dello spirito del Movimento Sacerdotale Mariano.


3) I limiti del libro.
I limiti del libro sono evidenti e sono rappresentati dal fatto che esso è uno strumento innegabilmente povero e piccolo.
Questa sua povertà e piccolezza si rileva in diverse maniere.
Anzitutto dalla forma: esso infatti si presenta sotto forma di locuzioni interiori, e ciò può costituire per molti una pietra d'inciampo alla sua accettazione.
Ma da parte di chi? In genere da parte di coloro che tendono a respingere qualsiasi forma di intervento soprannaturale, perché accolgono solo quello che passa attraverso il proprio giudizio razionale.
Possono essere anche persone buone, preparate, colte, ma sono troppo grandi e cosi restano scandalizzati di fronte alla estrema piccolezza di questo strumento.
Anche dal contenuto si rileva la sua piccolezza.
Il libro infatti non è un trattato di teologia, né di mariologia e non si presenta come un compendio completo di devozione mariana.
Neppure sviluppa, in maniera sistematica, le ragioni bibliche e teologiche in favore della esperienza spirituale della consacrazione a Maria, e che pure sono di notevole peso e valore, come è provato dal trattato sulla vera devozione del Montfort.
Esso espone, con un linguaggio estremamente semplice, quello che la Mamma Celeste oggi desidera dai Sacerdoti, suoi figli prediletti. Si tratta di pagine scelte da un diario, il cui contenuto però corrisponde alla dottrina rivelata ed all'insegnamento della Chiesa. Ha sapore di un colloquio tra Madre e figli, in uno stile, al primo impatto col libro, che può sembrare troppo dolce, in alcuni casi, e troppo aspro in altri. Alcuni temi poi ritornano con martellante insistenza, mentre altri vengono quasi ignorati.
Non si è di fronte ad un'opera scritta a tavolino, che sviluppi un canovaccio già predisposto. Perché la delusione non porti al rifiuto del libro, occorre tenere presente che qui è doverosamente presupposto quanto ogni Sacerdote deve sapere e cioè che, per la sua vita interiore, per il suo aposto­lato, per vivere in comunione con tutta la Chiesa ed il mondo, egli deve attingere dalla Rivelazione, dal Magistero, dalle fonti della sana filosofia, teologia, letteratura, ascetica e mistica.
La base teologica del M.S.M. infatti è costituita da tutta la dottrina mariana contenuta nella Sacra Scrittura, illustrata dai Padri ed esposta dal Magistero della Chiesa. Il libro non vuole essere un compendio di essa, poiché nella Chiesa esistono già istituzioni specializzate a questo scopo.
Nulla pertanto è più contrario alla verità della idea. che alcuni si fanno, di trovare, negli aderenti al Movimento Sacerdotale Mariano, dei Sacerdoti allergici alla sana scienza teologica o sentimentali o creduloni.
Al contrario, si può serenamente attestare che, fra quelli che hanno inviato la loro adesione al Movimento, vi sono Sacerdoti che godono di particolare rilievo nel settore culturale, altri che occupano posti di grande responsabilità, altri addetti ad umili mansioni, ciascuno con i suoi pregi e i suoi difetti, tutti però sono fra le persone interiormente più equilibrate.
Un Sacerdote di Irlanda ha osservato che nel libro è compendiata la dottrina del Montfort sulla consacrazione, la via dell'infanzia spirituale di S. Teresa del Bambino Gesù e l'at­tuazione del messaggio di Fatima. A ciascuno il compito di farne una verifica.
A me sembra che vi sia veramente tale sintesi perché, per vivere la consacrazione a Maria, occorre offrirsi a Lei in una schiavitù di amore, la quale si realizza concretamente vivendo come bambini affidati al suo Cuore Immacolato, cosi da lasciarsi, con estrema docilità, nutrire, vestire e condurre da Lei in ogni momento.
Se mai ora può sorgere una domanda estremamente interessante: perché la Madonna ha voluto scegliere uno strumento così piccolo e limitato?
«Tu non hai capito, figlio, che lo ho scelto la stoltezza per confondere la saggezza e la debolezza per sconfiggere la forza» (27 settembre 1973).
Il segreto è tutto qui.
Ma è lo stesso segreto del Vangelo. Gesù non ha condan­nato i saggi ed i sapienti, però ha ringraziato il Padre Celeste di avere nascosto ad essi i misteri del suo Regno e di averli rivelati ai piccoli.
Certamente ogni aderente al Movimento Sacerdotale Mariano ha il dovere di leggere e di meditare quanto viene contenuto nel piccolo, ma prezioso strumento del libro, se vuole vivere il suo atto di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria e contribuire cosi a realizzare il suo materno disegno di salvezza e di misericordia.


c) Criteri teologici per la sua comprensione.


La locuzione interiore.


1) Lasciando libertà a ciascuno di tenersi le proprie convinzioni in proposito, si crede di poter affermare, con ponderata sicurezza, che in questo libro sono presentate delle «locuzioni interiori».
Purtroppo la teologia mistica è poco conosciuta: alcuni fenomeni o vengono sottovalutati, fino ad essere derisi aprioristicamente o sopravvalutati sino a ritenerli quasi alla pari della Rivelazione ufficiale.
Si dimentica che la Grazia ci fa veri figli di Dio e che Maria è vera Madre nostra. Non si ricorda abbastanza che la preghiera non è un monologo, ma un dialogo, in cui la parte più considerevole deve essere lasciata ai celesti interlocutori.
Si sa che Dio ha infinite possibilità di comunicare con i suoi figli, scegliendo per ciascuno la forma più adatta, oltre a quelle ufficiali che tutti conoscono.


2) Che cosa è una locuzione interiore? Anzitutto è doveroso precisare che essa non è un fatto strano, né sensazionale, ma è un fenomeno mistico presente nella vita della Chiesa e descritto nei manuali di teologia spirituale.
Essa non è una comunicazione sensoriale con Gesù, la Madonna o i Santi, come avviene nelle autentiche apparizioni.
Qui non si vede con gli occhi, non si ascolta con le orecchie, non si tocca nulla.
Non è nemmeno però solo quella buona ispirazione, quella luce che lo Spirito Santo fa piovere ordinariamente nella mente e nel cuore di chi prega e vive di fede.
Se si tratta di un fenomeno autentico, la locuzione interiore è il dono di quanto Dio vuole fare conoscere ed aiutare a compiere, ed il suo rivestirsi di pensieri e di parole umane, secondo lo stile e la grafia di chi riceve il messaggio.
La persona diventa strumento di comunicazione, pur mantenendo intatta la sua libertà, che si esprime in un atto di adesione all'azione dello Spirito Santo.
Mentre accoglie la parola del Signore, il suo intelletto rimane come inattivo: cioè non va alla ricerca né dei pensieri, né del modo di esprimerli, come avviene, ad esempio, in chi scrive una lettera o prepara un discorso impegnativo.


3) S. Giovanni della Croce chiama locuzioni, o parole soprannaturali formali, quelle parole distinte che lo spirito riceve non da sé, ma da un'altra persona, talora stando raccolto, talora no. (Salita del Monte Carmelo: cap. 26, n. 2).
Il Tanquerey definisce le locuzioni, o parole soprannaturali, come manifestazioni del pensiero divino intese dai sensi interni o esterni. (Compendio di teologia ascetica e mistica: cap. 3, n. 1494).
Si può dunque dare delle locuzioni interiori questa definizione: «Esse sono parole chiarissime, avvertite dalla persona che le riceve come se nascessero dal cuore, e che, collegate fra loro, formano un messaggio».
Il richiamo del Cielo è quasi sempre improvviso: è il Signore, oppure sono la Madonna, gli Angeli ed i Santi, che hanno l'iniziativa del momento e del contenuto del messaggio.


4) Per discernere le locuzioni autentiche da quelle spurie,
che sono frutto di deliberato inganno o di morbosa auto-suggestione o addirittura di interferenza di Satana, ci sono norme abbastanza precise. La letteratura in proposito non è ricca, né aggiornata; aiutano gli scritti dei grandi mistici (S. Giovanni della Croce, S. Teresa d'Avila, S. Ignazio, S. Caterina da Genova e da Siena) e gli studi e trattati di teologia spirituale del Tanquerey, di Royo Marin, di A. Poulin, di Garrigou-Lagrange, ecc.
Meno facile invece è misurare il peso dell'elemento umano, di cui viene a rivestirsi la ineffabile Parola di Dio, per arrivare alla comprensione di quanto il messaggio contiene di essenziale e di universale, di divino insomma.
Si sente dire frequentemente che i messaggi, come quelli contenuti nel libro, sono troppo frequenti e prolissi.
Si fa una comparazione con lo stile del Vangelo e delle Apparizioni approvate dalla Chiesa, dimenticando che si tratta di manifestazioni della Parola di Dio molto diverse, e non solo per autorità, ma anche per modalità.
Nel rispetto di ogni persona e della sua libertà, perché si dovrebbe fare eccezione solo per Dio, come se ci dovesse chiedere permesso e adeguarsi ai nostri gusti nello scegliere i luoghi, i tempi, i modi e gli strumenti per comunicare con i suoi figli?
Bisogna crescere nello spirito di Sapienza, per gioire con Gesù, quando esclama: «Ti ringrazio. Padre, perché tieni nascosti i tuoi segreti ai dotti ed ai saggi, mentre li riveli ai bambini», e per esultare con l'anima della Mamma Celeste, quando canta: «I poveri hai riempito di beni e i ricchi hai rimandato a mani vuote».


Le locuzioni interiori del libro.
Nel caso specifico del libro «Ai Sacerdoti figli prediletti della Madonna» è bene tenere presenti questi criteri teologici,che possono essere di aiuto per una sua più profonda comprensione.


1) Ciò che viene da Dio porta sempre un profondo senso di pace, suscitando verso di Lui maggiore umiltà e confidenza; aiuta a distaccarci dal male ed a realizzare il bene in una forma semplice, costante; è rispettoso della nostra libertà e di quella del prossimo.
Chi scrive ed opera in nome di Dio edifica per il senso di equilibrio, di umanità, di fortezza d'animo, pur nel contesto dei limiti e dei difetti umani.
Se qualche passo di questo libro portasse turbamento, sarebbe meglio rimandarne la lettura a tempi migliori, piuttosto che mettersi in angustie.


2) Dio può e vuole comunicare, in ogni momento della storia, con i suoi figli viventi sulla terra. Esiste per noi cristiani la possibilità di conoscere se è veramente parola di Dio quella che ci giunge, confrontandone il contenuto con la Rivelazione, custodita fedelmente e presentata infallibilmen­te dal Magistero della Chiesa.
Nel nostro caso l'insieme del messaggio, come ogni singola parte, deve essere letto e vissuto nel contesto della dottrina cristiana.
Lo scopo di queste locuzioni è quello di condurre più facilmente e stabilmente i Sacerdoti alla santità di vita, ricordando che:
a) La maternità di Maria, con i diritti ed i doveri che ne conseguono per Lei e per me, mi riguarda personalmente.
b) La Madonna, che è la più umile e la più pura delle creature, non è fine a se stessa, ma è la Madre che genera ed educa i figli adottivi, completando l'opera compiuta nel figlio Gesù.
La mèta è quindi solo la glorificazione della Santissima Trinità, cui è chiamato un Sacerdote che si sforza di realizzare la sua vocazione.
c) Essendo Maria Madre della Chiesa, il contesto storico della sua azione e della nostra risposta è l'ubbidienza, l'unione senza incrinature con chi nella Chiesa ha il ministero dell'autorità, cioè il Papa, i propri Vescovi ed i legittimi Superiori.
d) Poiché il Sacerdote è uomo dedicato a Dio a vantaggio degli uomini, egli si sente in dovere di comunicare ai suoi fedeli la gioia, la ricchezza e gli impegni della consacrazione alla Madonna, da lui, per primo, fatta e vissuta.


3) Mentre non si fa questione di età, di doti umane, di prestigio e tanto meno delle personali esperienze passate, positive o negative che siano, per essere accolti nel M.S.M., non comprenderebbe nulla del medesimo colui che volesse entrarvi con spirito settario.
Nella Chiesa c'è la sostanza che rimane immutabile e vi sono le forme esterne, di cui la Parola e la Vita si rivestono e che, come un vestito, cambiano col tempo.
Gli inguaribili nostalgici del tempo passato confondono l'antico, che vale sempre, con il vecchio che può essere sostituito.
Così pure i famelici ricercatori di nuove esperienze sembrano saperne una di più dell'Eterno Padre, e in dovere di sollecitare iniziative allo Spirito Santo, quasi che la salvezza di ogni anima non camminasse sugli unici binari della preghiera e della penitenza.


4) Siccome le componenti e le espressioni della dottrina e della vita cristiana sono varie e complesse, in questi scritti non si intende sottovalutare e tanto meno condannare nessu­na di esse.
Se qualche espressione, ad esempio, verso la teologia contemporanea sembra forte, si deve intendere che l'appunto non è fatto alla teologia, ma al modo poco prudente con cui viene presentata da alcuni sedicenti teologi e a come viene recepita, ancor peggio, da altri.
Un altro esempio: alcuni temi, come quelli sociali e pastorali, non sono trattati espressamente sia perché il libro, non essendo una enciclopedia, non può dare risposta ad ogni domanda, sia perché chi veramente si affida alla Madonna non discute soltanto nelle debite sedi, ma vive e risolve i con­creti problemi pastorali e sociali. Basterebbe ricordare don Bosco,don Orione e lo stesso Papa attuale.


5) Nel fenomeno delle locuzioni interiori riportate nel libro, don Stefano, in atteggiamento di estrema normalità, né in trance, né in estasi, scrive di seguito e senza fatica menta­le, senza ripensamenti e correzioni, quanto percepisce interiormente, esprimendolo senza farvi attenzione, secondo la ricchezza e la povertà del proprio stile e temperamento, anche quando si tratta di fare emergere verità prima non conosciute dal soggetto, o addirittura prima da lui non rite­nute per tali.
Dagli scritti di don Stefano Gobbi si è preferito scegliere quelle pagine che illuminano meglio l'affidamento totale alla Madonna, in un clima di evangelica infanzia spirituale.
Sulla validità dei medesimi ci si è attenuti ai criteri classici e tradizionali:
- la corrispondenza con la Verità rivelata;
- l'atteggiamento costante di umiltà e di ubbidienza;
- alcune conferme domandate umilmente a Dio;
- la disponibilità serena del soggetto e la pace che precede e segue la divina comunicazione.
Come segno positivo si è creduto però di privilegiare l'enorme bene che il M.S.M. ha già fatto nelle anime di decine di migliaia di Sacerdoti, parecchi dei quali si trovavano in situazioni di crisi, ed il bene compiuto in moltissimi fedeli.
Dai meravigliosi frutti prodotti c'è da dedurre che la causa va solo ricercata nella luce spirituale che dallo Spirito Santo, per intercessione del Cuore Immacolato di Maria, scende nella mente e nel cuore di chi prende fra le mani questo libro.


6) Siccome, in questo periodo di notevoli trasformazioni per la Chiesa e per il mondo, si moltiplicano casi di persone, che si dicono privilegiate di doni carismatici, come visioni, locuzioni, dono delle guarigioni, ecc., il M.S.M. prende questo atteggiamento:
- Non fa unità, fino ad identificarsi, con nessuna associazione, persona o fatto, che presenti aspetti soprannaturali.
Riconosce di non avere il diritto né di approvare, né di condannare, perché questo compito tocca alla Chiesa. Lascia libero ogni Sacerdote di comportarsi, a titolo personale, come la prudenza gli suggerisce, sempre però in perfetta ubbidienza all'Autorità ecclesiastica.
- Quando invece si tratta di rivelazioni, che contengono dottrine in contrasto con il Magistero, o di persone che escono chiaramente dai moduli della normalità umana e dell'equilibrio cristiano, deve mettere in guardia i suoi mèmbri, perché restino nella totale fedeltà alla Chiesa.
- In riferimento a persone e ad avvenimenti, che la Chiesa ha voluto approvare, il M.S.M. rispetta al massimo le scelte ed i gusti di ciascuno, anche se non può prescindere da quanto è avvenuto a Fatima, fatto di importanza universale, non ancora ben compreso ed ancor meno testimoniato, anche se è stato ufficialmente accolto dalla Chiesa. Basti ricordare i papi Paolo VI e Giovanni Paolo 11, che si sono recati pellegrini alla Cova da Iria.


d) Consigli utili per chi legge.


1) Come è ovvio, gli aderenti al M.S.M. devono accettare in primo luogo tutto il patrimonio della Rivelazione, nella luce del Magistero ufficiale.
Sono invece liberi di accogliere o di non dare importanza o di rifiutare scritti e avvenimenti che vengono chiamati genericamente come «rivelazioni private».
Siccome si conosce poco la dottrina e la storia mistica, è facile cadere o nel fanatismo scanzonato di chi, per preconcetto, nega e ridicolizza tutto in partenza o nel fanatismo ingenuo di chi accetta tutto senza alcun discernimento.
Occorre allora tenersi lontani da due eccessi:


- la credulità infantile, che non prende in esame la persona e l'avvenimento, per verificare la credibilità su un piano umano, prima ancora che soprannaturale. Gli strumenti di Dio, pur nella loro piccolezza e povertà, presentano sempre una nota di dignità e di purezza e non mancano loro, come per i veri apostoli, i segni dello Spirito Santo che li accompagna.
- la superficialità orgogliosa, che rifiuta o addirittura combatte quanto invece potrebbe essere opera di Dio. Si dimentica, in concreto, quello che si rispetta in astratto, e cioè la perfetta libertà di Dio e di tutto il Paradiso di comunicare con noi, pellegrini sulla terra.


2) Nel leggere questo Diario, che per molti Sacerdoti è già diventato un libro di quotidiana riflessione, occorre accogliere le singole espressioni con criterio, cioè nel senso buono che si ricava da tutto l'insieme.
Si prenda, ad esempio, il consiglio della Madonna di rinunciare ai giornali e alla televisione. Esso può essere accolto, in qualche caso, alla lettera. Per molti Sacerdoti vorrà dire piuttosto di non sciupare ore preziose, seguendo programmi frivoli e tendenziosi e di non leggere gli avvenimenti del mondo nella visuale materialistica di gran parte dei mezzi attuali di comunicazione sociale.
Un altro esempio si ha nelle frequenti frasi, che a prima vista possono lasciare sconcertati, in cui si afferma che il trionfo del Cuore Immacolato di Maria coincide con la venu­ta del Regno glorioso di Cristo.
Esse vanno naturalmente interpretate nella luce di quanto insegna la divina Scrittura (Apocalisse, capitolo 20, 1-7) ed il Magistero autentico della Chiesa. A proposito si vedano i frequenti riferimenti che, nella sua prima enciclica «Redemptor Hominis» ed in altri importanti documenti, il papa Giovanni Paolo Il fa sulla Chiesa del secondo avvento che attende la seconda venuta di Gesù.


3) Un altro consiglio sta nell'invito ad accettare il carattere di uno strumento piccolo, quale è questo libro. La Madonna lo vuole cosi, secondo lo stile della Provvidenza che, come S. Paolo insegna, sceglie ciò che, secondo il mondo, è debole e povero, per confondere la scienza terrena e la potenza diabolica.


4) Poiché l'aria fumosa che si respira e l'astuzia del Demonio possono giocare brutti tiri, non ci si deve fermare alle apparenze, talvolta morbide, dello stile.
I Sacerdoti, che si sono abituati all'azione educatrice di Maria, testimoniano come Ella agisce con dolcezza, ma anche con fermezza.
Non per nulla l'eterno Padre le ha affidato, perché lo generasse nella natura umana e lo educasse al Calvario, il Figlio suo Unigenito.
Se la Madonna ci prende con le belle maniere è perché ci ama come una mamma e per distenderci poi, senza che ci ribelliamo, sul legno della Croce, trasformandoci in copie simili a Gesù crocifisso.
Altro che sentimentalismi!


5) Anche i numerosi riferimenti ai tempi cattivi che viviamo ed al doloroso futuro che ci attende vanno sempre interpretati nella loro giusta prospettiva, che è quella indicata dalla Sacra Scrittura.
Quante volte ed in quanti modi il Signore ha minacciato di castigare il suo popolo, proprio nel tentativo di sospingerlo sulla strada della conversione e del ritorno a Lui. Si pensi, come esempio, alla predicazione del profeta Giona, inviato da Dio ad annunciare la distruzione della città di Ninive.
Molti si sono fermati perplessi proprio di fronte al carattere profetico che rivestono alcuni messaggi. E si sono posti la domanda: è poi vero quanto è scritto? Succederà quanto viene predetto? E se non si verificasse, quale credibilità possono ancora avere le parole del messaggio?
Da una attenta lettura del libro si ricava la risposta più appropriata a tutte queste domande. Eccola:
«Non fermatevi alle predizioni che vi dono, cercando di farvi comprendere i tempi che vivete. Come mamma, vi dico i pericoli che correte, le minacce che incombono, quanto potrebbe capitarvi di male, solo perché questo male può essere ancora da voi evitato, i pericoli possono essere sfuggiti, il disegno della Giustizia di Dio può venire sempre mutato dalla forza del suo Amore misericordioso. Anche quando vi preannunzio i castighi, ricordate che tutto, in ogni momento, può essere cambiato dalla forza della vostra preghiera e della vostra penitenza riparatrice. Non dite dunque: - Quanto ci. hai predetto non si è avverato -, ma ringraziate con Me il Padre Celeste perché, dalla risposta di preghiera e di consacrazione, dalla vostra sofferenza, dalla immensa sofferenza di tanti suoi figli. Egli sposta ancora lo spazio della divina Giustizia, perché possa fiorire quello della grande Misericordia» (21 gennaio 1984).


6) Occorre possedere una solida maturità evangelica, che impedisce sia il disprezzo o la svalutazione aprioristici anche di un libro come questo, sia la sua sopravvalutazione.
Essa darà, in altre parole, il giusto senso del rispetto di una; esperienza, che si ritiene trasmetta un messaggio, e della libertà interiore con cui deve essere accolta.
La percezione che nessuna parola e nessun messaggio sono la Parola, e la consapevolezza che, in fenomeni quali le locuzioni, si può inserire anche una misura notevole di soggettivo e di umano, non deve per principio rendere radicalmente i sospettosi.
Bisogna guardare e valutare e, come diceva S. Paolo, ritenere ciò che di buono vi si coglie e se ne può ricavare.
Un giusto rispetto deve dunque accompagnare in partenza l'accostamento a libri come questo.
Ma il rispetto si allea da sé con un senso di libertà, che nasce dalla capacità di collocare al giusto posto anche «i messaggi» che tali libri intendono trasmettere.
Si è detto e ripetuto: le parole della Madonna, che qui vengono fatte conoscere, non sono né un nuovo Vangelo, né una nuova fede.
Conducono e fanno ritrovare - secondo una loro tipica risonanza e prospettiva - il Vangelo e la fede.
Quindi anche un libro come questo potrà essere accolto, secondo la sua misura di verità, e condurre cosi alla Verità che è Cristo e sarà il modo più giusto di vivere, da autentici «fanciulli» evangelici, il rapporto con la Madre del Signore e nostra.


7) Questo invito ad una fede ingenua e disarmata, nei confronti della Madre di Cristo e della Chiesa, traccia una specie di linea di forza, secondo cui orientare uno stile di vita e di personalità cristiana.
Essa dovrà trovare la propria collocazione nell'insegnamento mariologico della Chiesa, quale, ad esempio, si è espresso nel Concilio Vaticano II (Lumen Gentium, capitolo VIII).
Nessuna locuzione, neppure quelle raccolte in questo libro, può surrogare o porsi in parallelo con la proposta pubblica, ufficiale della fede della Chiesa, da cui apparirà la fisionomia completa di Maria e della sua missione.
Entro la Chiesa occorre collocare e prestare anche uno stile di infanzia nel rapporto con lei, e quindi nella vita e nella missione apostolica.
Maria è nella Chiesa e conduce a Cristo nella Chiesa: a quella Chiesa che si è recentemente espressa nel Concilio Vaticano Il e che si è data delle mete pastorali, che un prete deve fare proprie.
È nel segno della totale docilità della fede, che Maria conduce a vivere il mistero della Chiesa: e quindi accettandone - ed orientando ad accettarne - anche la dimensione ministeriale - apostolica.
Anche un prete, un prete diocesano in particolare, non potrà trovare tutti i contenuti del suo essere prete e della sua missione in questo libro: vi potrà trovare eventualmente una prospettiva, un punto di vista, un centro unificatore ed un principio di animazione del suo sacerdozio, e prima della sua personalità cristiana.
E ciò non sarà né a detrimento dell'attenzione alla pastorale della sua Chiesa, né a detrimento della giusta attenzione alla sana teologia.


8 Finalmente un ultimo consiglio per chi si accosta alla lettura di questo libro.
Si guardi più alla sua sostanza che alla forma e lo si prenda in mano non con prevenzione, ma con umiltà e semplicità di cuore.
Lo si legga senza presunzione e senza avidità.
Si torni a meditarlo con calma e con amore.
E poi si passi alla sua verifica nella vita di ogni giorno, facendo personale esperienza di quanto la Madonna chiede e promette.
Le decine di migliaia di Sacerdoti che, in questi anni, hanno fatto cosi, non se ne sono pentiti; anzi pregano la Madonna perché altri seguano la stessa strada.


Don Stefano Gobbi


Milano, 8 Dicembre 2007
Solennità dell'Immacolata
Novantesimo delle Apparizioni di Fatima




Don Jo (Joseph) Dwight con Don Stefano Gobbi nella sacristia a Collevalenza, Italia, il 24 marzo 2011.